Sansepolcro (anticamente Borgo del Santo Sepolcro, da cui la forma vernacolare “Borgo”; erroneamente San Sepolcro o S. Sepolcro) è un comune di oltre 16.300 abitanti dellaprovincia di Arezzo, in Toscana, al confine con Umbria e Marche.
PARROCCHIRA SANT’ANTONIO
EREMO DI MONTE CASALE
Piero della Francesca
Dettaglio dalla Resurrezione (1465) con presunto autoritratto di Piero
Dettaglio dal Polittico della Misericordia (1444-1464) con presunto autoritratto di Piero
Piero di Benedetto de’ Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1412/1417 circa – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), è stato un pittore ematematico italiano.
Tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti.[1] Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e un complesso sistema di lettura a più livelli, dove confluiscono complesse questioni teologiche, filosofiche e d’attualità. Riuscì ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del suo tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernità, tra religiosità e nuove affermazioni dell’Umanesimo, tra razionalità ed estetica.[2]
La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica brunelleschiana, la plasticità di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico e Domenico Veneziano, la descrizione precisa e attenta alla realtà dei fiamminghi. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l’immobilità cerimoniale dei gesti, l’attenzione alla verità umana.[2]
La sua attività può senz’altro essere caratterizzata come un processo che va dalla pratica pittorica, alla matematica e alla speculazione matematica astratta. La sua produzione artistica, caratterizzata dall’estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalità delle figure, dall’uso in funzione espressiva della luce, influenzò nel profondo la pittura rinascimentale dell’Italia settentrionale e, in particolare, le scuole ferrarese e veneta.[3]