ore 22:02 Da donatella d’imporzano riceviamo questa poesia “perfetta” di ANTONIO MACHADO , poeta spagnolo nato a Siviglia (Spagna) nel 1875 e morto in Spagna nel 1939 // ma lasciate perdete i miei notiziari, leggete la poesia e basta!

 

Caminante, son tus huellas   —-       Viandante, son tue le orme
el camino, y nada màs la via ;  —-     la via, e nulla più,
caminante, no hay camino, ——-  viandante, non c’è via,
se hace camino al andar————-la via si fa con l’andare.
Al andar se hace camino———– Con l’andare si fa la via,
y al volver la vista atràs ————e nel voltare indietro la vista
se ve la senda que nunca ———–si vede il sentiero che mai
se ha de volver a pisar.   ————-si tornerà a calcare.
Caminante, no hay camino, ———-Viandante, non c’è via
sino estelas en la mar.   ————–ma scie sul mare. 

 

poesia XXIX da ” Campi di Castiglia” (1907-1917) ed. Mondadori, I Meridiani, “Tutte le poesie e le prose scelte, a cura di Giovanni Caravaggi e traduzione di Oreste Macrì

 

….

“Prostrato dalla scomparsa della moglie, Machado tornò in Andalusia, a Baeza, dove rimase fino al 1919, insegnando in una scuola primaria e conducendo una vita solitaria, tra passeggiate e letture. Nel 1919 si trasferì a Segovia, con frequenti soggiorni nella vicina Madrid. Negli anni venti Machado fu tra gli intellettuali che con più forza si opposero alla dittatura di Primo De Rivera…..Nelle elezioni del 1931 fu tra gli strenui sostenitori della Repubblica e, l’anno successivo si trasferì definitivamente a Madrid insieme alla famiglia del fratello—–era iniziata la guerra civile. Machado, a differenza del fratello Manuel che si schiera con i nazionalisti, prende posizione a favore del governo repubblicano e appoggia le azioni di numerosi intellettuali. Nel frattempo continua a scrivere: un secondo Juan de Mairena (pubblicato postumo), le prose e i versi de La guerra. Nel 1936 Machado e la sua famiglia si trasferirono dapprima a Valencia e poi, nell’aprile 1938 nella città che restò ultimo baluardo di coloro che si opponevano ai golpisti, Barcellona. A fine gennaio 1939, Machado, la madre, il fratello e la moglie di questi furono tra gli ultimi a lasciare la città catalana diretti verso la frontiera francese, che attraversarono tra il 28 e il 29 gennaio. Nell’esodo, condotto per un lungo tragitto a piedi, lo scrittore fu costretto ad abbandonare una valigia contenente versi, appunti e lettere. Alloggiarono in un piccolo albergo appena dopo la frontiera a Collioure. Il poeta era stanco, malato, deluso e amareggiato; passava lunghe ore all’aperto a guardare il mare grigio anche se i suoi ultimi versi furono dedicati all’assolata Siviglia della sua infanzia. Il 22 febbraio morì e in una tasca del suo cappotto il fratello José trovò un pezzo di carta con l’ultimo verso “Quei giorni azzurri e quel sole dell’infanzia”. La bara, coperta dalla bandiera repubblicana e portata in spalla da sei miliziani, venne tumulata nel cimitero della piccola cittadina francese. Tre giorni dopo morì anche la madre che venne sepolta accanto al poeta. (da wiki, Machado)

 

——————————————–

 

 

 

 

DA QUESTO BEL BLOG ABBIAMO TRATTO QUESTO TESTO DI MACHADO E JUAN MANUEL SERRAT (LEGGI SOTTO)

http://www.pellegrinibelluno.it/index.asp?page=Cantares

 

MACHADO—JUAN MANUEL SERRAT—-(per chi ama questo autore-cantante di origine catalana, se non sbaglio)

https://www.youtube.com/watch?v=QHcypSLIp_A


“Cantares”, es una canción de Joan Manuel Serrat incluida en su disco “Dedicado a Antonio Machado” del año 1969.
La letra está compuesta por estrofas de Antonio Machado, seguidas de estrofas escritas por el propio Serrat, en las que incorpora los versos “caminante no hay camino / se hace camino al andar” a manera de intertexto.
Las estrofas de Machado pertenecen a la sección Proverbios y cantares de su obra Campos de Castilla (1912).
Conocida fue también años más tarde la versión de Miguel Ríos.

 

 

 

Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre la mar. 

Nunca persegui la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi cancion;
yo amo los mundos sutiles,
ingravidos y gentiles,
como pompas de jabon.

Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
subitamente y quebrarse…
Nunca persegui la gloria.

Caminante, son tus huellas
el camino y nada mas;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

Al andar se hace camino
y al volver la vista atras
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino
sino estelas en la mar…

Hace algun tiempo en ese lugar
donde hoy los bosques se visten de espinos
se oyo la voz de un poeta gritar:
” Caminante no hay camino,
se hace camino al andar
…”

golpe a golpe, verso a verso…

Murio el poeta lejos del hogar.
Le cubre el polvo de un pais vecino.
Al alejarse le vieron llorar.
” Caminante no hay camino,
se hace camino al andar
…”

golpe a golpe, verso a verso…

Cuando el jilguero no puede cantar,
cuando el poeta es un peregrino,
cuando de nada nos sirve rezar.
” Caminante no hay camino,
se hace camino al anda
r…”

golpe a golpe, verso a verso.

Tutto passa e tutto resta,
pero’ il nostro e’ passare,
passare facendo cammini,
cammini sopra il mare. 

Mai cercai la gloria,
ne di lasciare alla memoria
degli uomini il mio canto,
io amo i mondi delicati,
lievi e gentili,
come bolle di sapone.

Mi piace vederle dipingersi
di sole e scarlatto, volare
sotto il cielo azzurro, tremare
improvvisamente e disintegrarsi…
Mai cercai la gloria.

Viandante, le tue orme sono
il cammino e niente piu’;
viandante, non esiste il cammino,
Il cammino si crea camminando.

Camminando si fa il cammino
e girando indietro lo sguardo
si vede il percorso che mai piu’
si tornera’ a percorrere.

Viandante non esiste il cammino,
ma solamente scie nel mare…

Un tempo in questo luogo
dove ora i boschi si vestono di spine,
si udi’ la voce di un poeta gridare
” Viandante non esiste il cammino,
Lo si fa camminando
…”

passo dopo passo, verso dopo verso…

Il poeta mori’ lontano dal focolare.
Lo copre la polvere di un paese vicino.
Allontanandosi lo viderono piangere.
” Viandante non esiste il cammino,
Lo si fa camminando
…”

passo dopo passo, verso dopo verso…

Quando il cardellino non puo’ cantare.
Quando il poeta e’ un pellegrino,
quando non serve a nulla pregare.
” Viandante non esiste il cammino,
Lo si fa camminando.
..”

passo dopo passo, verso dopo verso.

 

 

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2 risposte a ore 22:02 Da donatella d’imporzano riceviamo questa poesia “perfetta” di ANTONIO MACHADO , poeta spagnolo nato a Siviglia (Spagna) nel 1875 e morto in Spagna nel 1939 // ma lasciate perdete i miei notiziari, leggete la poesia e basta!

  1. mg scrive:

    grazie Chiara e grazie Machado!!!questa poesia è stupenda.

    credo però che ci sia un errore di traduzione che cambia anche il significato del messaggio, mi pare che la traduzione corretta sia questa:

    se ve la senda que nunca ———–si vede il percorso che mai piu’
    se ha de volver a pisar. ————si dovrà tornare a percorrere (se ha de= si deve)

    non è qualcosa di ineluttabile: la vita scorre e non possiamo tornare indietro, come risulta dalla traduzione “mai più si tornerà a percorrere”, ma una scelta per il futuro: guardando indietro si vedono gli errori del cammino già fatto.

  2. mg scrive:

    e grazie a Donatella…

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