22:12 —stasera miei santi, se non siete ancora partiti per le vacanze, ci nutriamo con le more di gelso—saremo spoppanti, ma che gusto acido per le vene…!

 

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Le proprietà benefiche dei gelsi bianchi e neri, frutti ricchi di principi nutritivi e molto apprezzati in fitoterapia

8 maggio 2014 17:40 – Caterina Lenti 

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Il gelso è una pianta appartenente alla famiglia delle Moraceae (dal celtico mor = nero, per allusione al colore dei frutti maturi) che cresce a tutte le latitudini ed è diffusa dalle regioni temperate, alle tropicali; quindi in tutto il mondo. E’ molto coltivato in Cina e secondo alcuni documenti, la sua coltivazione risale al 2700 a.C., ed era inizialmente legata allo sfruttamento delle larve dei bachi per la produzione della seta. Nell’antichità,  la pratica della bachicoltura si estese anche in Armenia e nelle aree del Mar Caspio, diffondendo anche le piante di gelso, e solo più tardi, grazie agli Arabi, si estese anche in Europa.

GELSO 4Il gelso, oltre che per l’aspetto legato ai bachi da seta, è coltivato per i suoi frutti, considerati particolarmente gustosi e ricchi in principi nutritivi. Gli usi medicinali dei frutti di gelso i sono decantati da Plinio che narra che presso i Romani i frutti acerbi del gelso nero, portati addosso, arrestavano le emorragie; mentre quelli maturi, uniti a miele, agresto secco, mirra e zafferano, davano un medicamento che veniva consigliato per combattere il mal di gola e i disturbi di stomaco. Notizie delle proprietà medicamentose del gelso si trovano anche nella medicina tradizionale cinese, dove viene considerato epatoprotettore, rinforzante delle cartilagini, diuretico e normalizzatore della pressione sanguigna. Le due specie presenti in Italia sonoMorus alba e M. nigra, rispettivamente gelso bianco e gelso nero, dal colore dei frutti, che maturano da maggio a luglio per il gelso bianco e da giugno ad agosto per quello nero.

GELSO 1I frutti, chiamati more, si raccolgono scalarmente, prelevando quelli maturi molto delicatamente, staccandoli con una leggera pressione delle dita. Va posta molta attenzione alla raccolta di quelli neri, che macchiano pelle e soprattutto tessuti. Essendo rapidamente deperibili, si conservano in frigo solo per qualche giorno. Il gelso bianco è poco usato come pianta da frutto per via del sapore dolciastro, tendente all’acidulo, dei suoi frutti, che venivano considerati lassativi e antibatterici contro il batterio coinvolto nella carie dentale. I gelsi contengono un alto quantitativo di ferro, circa 185 mg per 100 gr di frutti; una cosa assai rara tra i frutti di bosco, e pochissime calorie, circa 43 per 100 gr. Quelli bianchi sono impiegati freschi e secchi come edulcoloranti da diverse popolazioni asiatiche per via del loro elevato contenuto di zuccheri; la loro radice è usata contro tosse e asma; il legno per fare attrezzi e piccoli lavori di intarsio. Il gelso nero, molto simile al precedente, presenta frutti di colore nero-violaceo più grossi e saporiti, ricchi diantociani, preziosissimi antiossidanti presenti in tutti i vegetali di colore nero, viola e rosso, con azione vasoprotettrice. Nella corteccia della radice, impiegata come diuretico, purgante, ipoglicemizzante ed antianemico, è contenuta la morusina, un flavonoide con azione analgesica ideale nei casi di dolori alle terminazioni nervose(nella cute, sottocute, muscoli, fasce muscolari, articolazioni, periostio, sistema vascolare).

GELSO 2Secondo la moderna fitoterapia, le foglie dei gelsi, in infusione, sono efficacissime contro il diabete. L’infuso si ottiene facendo bollire mezzo litro d’acqua, sminuzzandovi poi una manciata di foglie e lasciando riposare il tutto per 10 minuti. Preso nella misura di una tazzina prima dei pasti principali, è anche un ottimo coadiuvante in caso di glicosuria (presenza di glucosio nelle urine). Questo infuso è indicato anche nei casi di ipertensione e contro la diarrea. Dai frutti, invece, si ricava uno sciroppo ad azione leggermente astringente (sciroppo di more),usato in farmacia, che è anche un ottimo collutorio per gargarismi in caso di mal di denti e di gengive infiammate. Gli stessi gargarismi si possono effettuare anche con l’infuso di foglie. Il decotto, ottenuto dalla corteccia (da 5 a 12 gr. ogni mezzo litro d’acqua), ha effetti purgativi ed è indicato nei casi di insufficienza renale e nella cura del diabete.

 

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1 risposta a 22:12 —stasera miei santi, se non siete ancora partiti per le vacanze, ci nutriamo con le more di gelso—saremo spoppanti, ma che gusto acido per le vene…!

  1. Donatella scrive:

    Le more del gelso sono buonissime. Sono andate scomparendo da quando non si coltiva piìù il gelso per la bachicultura. Ce n’erano due grandissimi nella campagna della mamma di Salvatore e i frutti erano buonissimi.

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