bardelli
Perdono di tagliare le persone a metà
perché siamo troppi piccoli.
Perdono di averle santificate
per adorarle senza il fastidio di conoscerle.
Perdono della poca serietà
nell’usare la nostra estrema presunzione.
Perdono della nostra elefantesca sensibilità
e perdono agli elefanti.
Perdono dell’ indistruttibile nostro sistema tolemaico
e perdono a Tolomeo.
Perdono degli strumenti che vogliamo suonare
senza neppure conoscere una nota.
Perdono delle persone che sono gli altri,
perdono degli altri che, in fondo, sono persone.
Perdono delle parole dette per parlare,
perdono di quelle non dette per tacere.
Perdono di tutto quello che siamo stati e siamo,
perdono ancor di più per quello che saremo.
Perdono infine di chiedere perdono
perché non significa niente.
da ” La Ballata dei Tolemaici Revisionisti “, canto monocorde e monotono di un Anonimo
del XVI secolo che finì anonimo per pigrizia di definirsi.
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bello
qui non si vede, ma chi scrive sopra è il nostro caro NEMO ! ciao da chiaretta
anni sessanta?
bella!
In qualche modo la stessa ironia t’è rimasta.