Come controcanto a questa bellissima e splendente canzone, scrivo una poesia triste ( non lo faccio apposta):
Ho pianto la tua partenza
come fosse mia figlia a partire.
Ti penso:
le lacrime di ragazza che ti bagnano il viso,
il fazzoletto stropicciato,
l’abbraccio che avrebbe voluto essere
un lieto arrivederci.
Ho salutato in te
un po’ della mia vita,
come in un film,
come si saluta alla stazione
qualcosa che hai sognato.
Una dolorosa speranza
era tra noi:
l’abbiamo abbracciata a lungo
entrambe.
Sottovoce abbiamo invocato gli dei,
che ci fossero benigni.
Abbiamo cercato in noi
coraggio e futuro,
abbiamo in silenzio pregato
che il destino ci fosse amico.
Non ci ha soccorso la speranza
ma una tenerezza infinita.
Come controcanto a questa bellissima e splendente canzone, scrivo una poesia triste ( non lo faccio apposta):
Ho pianto la tua partenza
come fosse mia figlia a partire.
Ti penso:
le lacrime di ragazza che ti bagnano il viso,
il fazzoletto stropicciato,
l’abbraccio che avrebbe voluto essere
un lieto arrivederci.
Ho salutato in te
un po’ della mia vita,
come in un film,
come si saluta alla stazione
qualcosa che hai sognato.
Una dolorosa speranza
era tra noi:
l’abbiamo abbracciata a lungo
entrambe.
Sottovoce abbiamo invocato gli dei,
che ci fossero benigni.
Abbiamo cercato in noi
coraggio e futuro,
abbiamo in silenzio pregato
che il destino ci fosse amico.
Non ci ha soccorso la speranza
ma una tenerezza infinita.