LUCA VERONESE, IL SOLE 24 DI OGGI, A CHE PUNTO E’ LA LOTTA POLITICA IN CATALOGNA::: IL PARTITO DI ALBERTO RIVERA, CIUDADANOS (PARTITO DI CENTRO FEDELE A RAJOY)

 

il sole 24 ore —19-12–2017

 

http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/vetrina/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&issue=20171219&edizione=SOLE&startpage=1&displaypages=2

Spagna. La rottura nel fronte indipendentista favorisce i centristi fedeli a Rajoy

Ciudadanos scommette su una Catalogna «normale»

La spaccatura del fronte indipendentista e la voglia di “normalità”, presente nella parte moderata della popolazione, può favorire i partiti di centro fedeli alla Spagna: Ciudadanos, il movimento di Alberto Rivera, può diventare il primo partito della regione. I sondaggi disegnano scenari molto diversi tra loro, ma concordano su almeno due punti: il Parlamento catalano farà fatica ad esprimere una maggioranza chiara per governare; la frattura tra i centristi di Junts per Catalunya di Carles Puigdemont e la Sinistra repubblicana di Oriol Junqueras rende meno scontata la fase successiva alle elezioni.
«Ora che il golpe è stato sventato, dobbiamo ripartire da un progetto per la Spagna», ha detto Rivera, pochi giorni fa a Girona (il feudo di Puigdemont) in un meeting del suo partito. « Ma – ha continuato – non può esistere un progetto per la Spagna se prima non viene trovata una soluzione per la Catalogna. Voglio che ci siano scuole di qualità in Catalogna ma anche a Malaga o a Madrid. E se un giorno guiderò il governo della Spagna, per me l’ultimo paesino della provincia di Girona sarà importante come il Paseo de la Castellana di Madrid».
Ciudadanos punta sull’affidabilità, sulla legalità e sull’unità della Spagna, seguendo la linea del premier spagnolo Mariano Rajoy, sempre appoggiato apertamente durante lo scontro con la Generalitat di Barcellona, fino a chiedere e a ottenere il commissariamento delle istituzioni catalane, attraverso l’articolo 155 della Costituzione.
Fondato a Barcellona proprio per contrastare le spinte secessioniste e cresciuto in tutto il Paese, come forza anti-casta e anti-corruzione, Ciudadanos è diventato fondamentale, nella politica nazionale, per la sopravvivenza del governo di minoranza di Rajoy a Madrid. E anche a Rajoy si è rivolto Rivera chiedendo un progetto per la Catalogna e per la Spagna. Liberista ma non troppo, molto vicino in realtà alle posizioni dei Popolari nelle politiche economiche e sociali, ha raccolto proprio i voti dei delusi dai Popolari.
Nei sondaggi il fronte indipendentista conserva un leggero vantaggio su quello unionista, se non nei voti, almeno nei seggi in Parlamento, grazie ai meccanismi della legge elettorale. Alcune indagini degli ultimi giorni, tuttavia, assegnano al movimento di Rivera il 25% delle intenzioni di voto e 35 seggi nell’Assemblea catalana. E se la media delle analisi pre-elettorali, più cautamente, indica un testa a testa con la Sinistra repubblicana, sarebbe comunque significativo il passo avanti di Ciudadanos che toglierebbe certo spazio ai Popolari di Rajoy, pescherebbe come sempre tra gli immigrati interni (si calcola che il 55% dei 7,5 milioni di residenti in Catalogna abbia padre o madre nati fuori dai confini regionali) e soprattutto conquisterebbe tanti elettori indecisi. «Le elezioni saranno decise da alcune migliaia di voti, da un seggio o due di differenza, ci giochiamo il futuro a testa o croce», ha sottolineato Rivera.
Per il governo della Catalogna, non basterà comunque a Ciudadanos uscire vincitore dalle urne. I conservatori di Puigdemont e la sinistra di Junqueras, ora che le rivendicazioni nazionaliste sembrano affievolirsi, sembrano divisi su tutto: economia, politiche sociali, diritti della persona. E quindi incapaci di accordarsi per governare. «Ci sono notevoli differenze all’interno dei due campi, la formazione di un nuovo governo richiederà probabilmente tempi lunghi. Per i mercati finanziari – spiega un report di Commerzbank – sarà importante, comunque vada, che non ci siano per il momento nuovi tentativi di separare la Catalogna dalla Spagna». La Generalitat sarà presieduta probabilmente da un leader in grado di mediare, espressione del Partito socialista o di Catalunya en Comù-Podemos (la lista che mette assieme il sindaco di Barcellona, Ada Colau e il movimento anti-sistema di Pablo Iglesias), contrari all’indipendenza unilaterale ma favorevoli a una soluzione concordata della crisi. Ma Ciudadanos, da sempre chiuso all’opposizione in Catalogna, vuole di più e per questo Rivera mentre accusa gli indipendentisti di golpe, attacca anche i partiti del suo fronte: «Ogni scheda elettorale unionista che non va a Ciudadanos è una scheda buttata nella spazzatura».

Luca Veronese

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