FACEBOOK PAULARO PHOTO LAB ASSOCIATION
https://www.facebook.com/paularophotolabassociation/
“Volti segnati dal tempo e da storie da raccontare, ricordi ed emozioni del passato che spiegano il presente e parlano al futuro.
Sguardi intensi, occhi attenti, solchi profondi, gesti gentili, espressioni di gioia, di stenti e fragilità.
Racconti di uomini e donne, delle loro vite, dei loro sogni, di ieri e di oggi.
Dedicato a tutte quelle persone che hanno sacrificato il presente per regalarci un futuro migliore.”
DA REPUBBLICA DI IERI:::
COMUNE DI VENZONE (PROVINCIA DI UDINE, FRIULI VENEZIA GIULIA)
“A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento.”
(Cit. Eugene Smith).
E’ da qui che trae spunto MUSE’S…
con l’ obiettivo di creare emozioni cercando tra ricordi ormai lontani.
Oggi, MUSE’S vola con : la Repubblica !
MUSE’S è esposta in uno dei borghi più belli d’ Italia… #Venzone… fino al 9 settembre.
Un sentito e sincero ringraziamento a Luana de Francisco e @Lucio Luca per l’ articolo e lo spazio dedicato.Grazie di cuore per la professionalità e la gentilezza.
Un doveroso ringraziamento e più sentiti complimenti anche allo scrittore Marco Belpoliti per la sua maestria e sapienza nel commentare il nostro lavoro con parole ben ricercate che descrivono profondamente lo spirito #Muses
REPUBBLICA DEL 24 LUGLIO 2018 –pag. 31
http://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/flipperweb.html?testata=REP&issue=20180724&edizione=nazionale&startpage=1&displaypages=2
Il romanzo della vita nelle rughe degli anziani
MARCO BELPOLITI
foto dal loro facebook
Un’associazione di giovani fotografi amatoriali immortala i volti della Carnia. Raccontando un’umanità unica
FOTOGRAFIE DI PAULARO PHOTO LAB ASSOCIATION
Una volta John Berger, lo scrittore inglese, studioso di arte e di fotografia, ha parlato delle rughe delle persone. Era in un documentario dedicato alle case che crollano, alle vecchie cascine che vengono abbandonate dai loro proprietari nella Pianura padana e in breve divengono dei ruderi. Berger diceva che nella nostra società tutta dedita al futuro, ossessionata dal futuro, le persone si vergognano delle proprie rughe, vogliono eliminarle, per sembrare invece giovani e fresche. Mentre le rughe sono il segno del tempo che passa, come i vecchi muri sbrecciati, le pietre lungo un sentiero, come i selciati che si percorrono, sono l’indice di qualcosa che ha un valore proprio perché passato attraverso il setaccio del tempo. Guardando le immagini di questi anziani della Carnia, immortalati nell’ambito di un progetto dell’associazione Paularo Photo Lab, non si può fare a meno di pensare che le rughe siano come solchi lasciati dall’aratro sul terreno, corrugamenti di antichissime rocce, cortecce scolpite di vecchi alberi. C’è qualcosa della natura vegetale in quei visi, e persino di minerale, senza che con questo la loro pelle perda alcuna sensibilità propria dell’uomo e della donna. Promanano una umanità traboccante, vitale, come se fossero appena nati (e i neonati si sa sono rugosi appena partoriti). Sono visi allegri, su cui il tempo ha inciso in orizzontale e in verticale, intorno alla bocca e sulla fronte, sotto gli occhi e nel naso. Nei loro sguardi c’è una energia che non è facile ritrovare altrove. Questo ci dicono gli scatti ravvicinati che i giovani fotografi della Carnia hanno realizzato nella loro regione, nel loro circondario, casa per casa, tra amici, parenti, conoscenti. Tutti conosciuti, tutti chiamati per nome, con il loro soprannome; senza il cognome, perché lì basta il nome, quello che portano da sempre e con il quale sono conosciuti da tutti. C’è molto amore in ogni scatto.
C’è il desiderio di imparare da quei visi la difficile, ma incontrovertibile, arte del vivere a lungo. E bene.
Adriano
Tony
Felicita
Giovanna
Titut
Giocondo
Ines
Questa voce è stata pubblicata in
GENERALE. Contrassegna il
permalink.
chiara::: molto significativo il sottotitolo della mostra MUSE’S: “i disegni del tempo “