L’iniziativa ::: DOPO L’APPELLO DI CACCIARI PAROLA AI LETTORI –REPUBBLICA DEL 14 AGOSTO 2018, pag. 29

 

REPUBBLICA DEL 14 AGOSTO 2018, pag. 29

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L’iniziativa

DOPO L’APPELLO DI CACCIARI PAROLA AI LETTORI

L’appello di Massimo Cacciari e di altri intellettuali, per mettere in campo un fronte che, in vista delle elezioni europee del 2019, contrasti le istanze sovraniste, è stato pubblicato su la Repubblica di venerdì 3 agosto. Il documento, commentato e rilanciato da numerose personalità della politica e della cultura, ha stimolato la reazione di molti nostri lettori.

 

Sacrosanto il richiamo di Massimo Cacciari agli intellettuali, a battere un colpo in una situazione socio- politica che sta incattivendo il Paese. Bisogna passare ad atti concreti. Gli intellettuali dovrebbero rappresentare lo specchio e la cassa di risonanza che renda consapevoli i cittadini di quanto si sta facendo. Essere presenti. C’è una deriva civile e umanitaria pericolosa, facciamo ognuno di noi quanto ci è possibile per arrestarla finché siamo in tempo.

Giovanni Armani — Trento

Ho letto l’appello di Cacciari e lo condivido. Penso che sia opportuno sollecitare tutti a farsi protagonisti, riflettere sui valori per l’uomo e non limitarsi solo alle elezioni europee: sono importanti, ma la crisi è tale che occorre trovare forme nuove di presenza. Poiché sono un cattolico anziano penso al contributo che diede la Chiesa. Certo, ormai sono tempi diversi, ma chissà che non sia necessario che tutti gli uomini di buona volontà ritornino a impegnarsi in politica. Da parte mia oltre ad avere educato i miei figli ( tre giovani laureati) al rispetto per il prossimo, mi sto attivando per un maggior impegno sul territorio ( vivo in una borgata della difficile periferia palermitana) convinto come sono di una profonda svolta culturale della base dei cittadini.

— Rosario Marchese — Palermo

L’appello d Massimo Cacciari mi piace, sono contenta che qualcuno così autorevole abbia preso l’iniziativa di spronare intellettuali, politici e chiunque si renda conto della difficile situazione del Paese, a una maggiore partecipazione civica, in particolare quelli che, orfani della sinistra, pensano di aver perso ogni punto di riferimento.

Dobbiamo tutti sentirci più coinvolti per combattere l’avanzare del populismo, dell’arroganza e dell’ingiustizia. Credo che dovremmo ritrovare tutti l’orgoglio di essere italiani. L’orgoglio e la consapevolezza dei nostri valori, l’apprezzamento per i nostri uomini di cultura, i nostri statisti, i nostri scienziati. Vedo grandi difficoltà nel ricostruire una forza politica che abbia come obiettivo la democrazia, la giustizia per tutti, l’uguaglianza fra le razze, i generi e le classi, perché queste cose bisogna sentirle sulla propria pelle, insegnarle dalla nascita, devono diventare un modo di essere. Mi auguro che siano molti a sentire in questo modo, gli altri non capirebbero.

— Giulia Fiorito — Roma

Condivido pienamente ciò che Cacciari ha scritto. Vorrei esprimere tutto il mio sconforto per quanto stiamo vivendo. Ho 75 anni, sono cresciuto in una famiglia di umili origini ma in cui il senso del ” diritto”, e soprattutto del ” dovere”, era altamente sviluppato. Il mio vivere è stato improntato alla solidarietà, alla correttezza, ai valori della democrazia.

La mia fiducia nella democrazia sta vacillando. Non mi riconosco nella politica del governo. Dobbiamo fare in modo che la sinistra risorga dalle sue ceneri e torni a competere. Ma non basta lamentarsi: chi è visibile dovrebbe farsi promotore di dibattiti in cui la voce del dissenso si amplifichi e arrivi al palazzo.

— Danilo Lazzeri

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