CARO DIRETTORE…UNA LETTERA DI TRENTA DEPUTATI, FIRMATA, DI VARI PARTITI DELL’OPPOSIZIONE CONTRO LA MANOVRA–REPUBBLICA 26 NOVEMBRE 2018, pag. 11

 

 

26/11/2018

POLITICA

La lettera

Trenta deputati under 45 contro la manovra

La nostra generazione di mezzo è la vera vittima di questo governo

 

Caro Direttore, siamo trenta deputati della generazione di mezzo: quella con figli piccoli e genitori in pensione. Apparteniamo a più forze politiche di opposizione e le scriviamo tutti con uguale e fortissima preoccupazione.

Guardiamo ai prossimi anni e vediamo questo Governo compromettere l’avvenire di tutti: dei nostri coetanei che a fatica stanno cercando di trovare una strada e una stabilità; dei bambini che dovranno crescere in una scuola su cui non stiamo investendo abbastanza; degli anziani che si ritrovano ai margini di città dove vivere diventa ogni giorno più difficile.

Ci preoccupa la bocciatura senza precedenti della manovra del Governo da parte della Commissione europea come pure di vari leader nazionalisti di altri governi europei presunti amici del vice-premier Matteo Salvini.

Ci preoccupa ciò che questa bocciatura conferma: la manovra è insostenibile. Non tanto o quantomeno non prioritariamente perché prevede un deficit al 2,4% ma perché produce spesa senza produrre crescita, scaricando tutto sul debito pubblico e ipotecando quindi ulteriormente il futuro dei più giovani, che dovranno ripagarlo ad un costo altissimo.

Già oggi in Italia, al momento della nascita, ogni bambino si accolla un debito di 37mila euro; e ogni cittadino italiano spende mille euro ogni anno soltanto per ripagarne gli interessi.

L’Italia è da sempre un Paese che fatica a pensare al futuro. Ne è prova la struttura della nostra spesa pubblica: il 16,5% va in pensioni, il 4% in istruzione. Ma questa manovra, con la scelta di spendere quasi 7 miliardi per mandare in pensione prima alcune decine di migliaia di persone, invece che per dare borse di studio a centinaia di migliaia di studenti, aggrava questa situazione. Inoltre, creando un clima di incertezza che fa aumentare il costo dei prestiti e dei mutui, rende più difficile comprare una prima casa, o per imprenditori e partite Iva gestire le esposizioni bancarie.

Caro direttore, la maggioranza grillo-leghista sta pensando solo alla prossima campagna elettorale e in alcun modo a tutelare gli interessi degli italiani.

L’atteggiamento anti-patriota e anti-europeo di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sta già costando caro a migliaia di famiglie: negli ultimi mesi sono andati persi oltre 80 miliardi di sacrifici degli italiani investiti in titoli di Stato.

Noi sappiamo che a rimetterci da questa conduzione del Governo saranno i più poveri e il ceto medio. Saranno i lavoratori dipendenti; i ventenni in cerca del primo o secondo lavoro o i cinquantenni che ne hanno appena perso uno, e che troveranno solo aziende non più disponibili ad assumere perché spaventate dall’incertezza; saranno le famiglie con bassi redditi, pochi risparmi e nessuna capacità di metterli al sicuro in Svizzera.

La bocciatura della manovra e la volontà del Governo di andare allo scontro, combinata con la febbre da spread e con la recente vendita di titoli di Stato non andata a buon fine – primo, chiarissimo segnale di sfiducia da parte degli italiani – rischiano di innescare adesso una dinamica fuori controllo.

Noi faremo tutto ciò che potremo – dentro e fuori il Parlamento – per testimoniare e opporci ad un Governo che sta facendo gli interessi di pochissimi e causando danni alla maggioranza degli italiani. E sosterremo l’introduzione nella nostra Costituzione del principio di equità inter-generazionale e di sostenibilità ambientale per far sì che ogni manovra, ogni legge, valuti l’impatto e tenga conto di chi verrà dopo di noi.

Alessandro Fusacchia, Lia Quartapelle, Rossella Muroni, Riccardo Magi, Chiara Braga Silvia Benedetti, Gabriele Toccafondi, Lucia Annibali, Francesca Bonomo, Michele Bordo , Daniela Cardinale, Francesco Critelli , Camillo D’Alessandro, Piero De Luca , Marco Di Maio, Gian Mario Fragomeli, Chiara Gribaudo, Francesca La Marca, Maria Anna Madia , Luigi Marattin, Carmelo Miceli , Mattia Mor, Alessia Morani, Sara Moretto, Martina Nardi, Luca Rizzo Nervo, Lisa Noja, Giuseppina Occhionero, Angela Schirò, Massimo Ungaro , Alessandro Zan, Diego Zardini

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2 risposte a CARO DIRETTORE…UNA LETTERA DI TRENTA DEPUTATI, FIRMATA, DI VARI PARTITI DELL’OPPOSIZIONE CONTRO LA MANOVRA–REPUBBLICA 26 NOVEMBRE 2018, pag. 11

  1. Donatella scrive:

    Al di là della battaglia politica e delle sue possibili strumentalizzazioni, penso che continuare ad aumentare il debito pubblico non sia una grande mossa. Il debito, con i suoi interessi, non solo spolpa le nazioni come la nostra e come molte altre, ma fa sì che ci troviamo nella condizione di essere ricattati dai creditori, cioè dalla finanza mondiale. Capisco la necessità morale, economica e sociale di aiutare le famiglie e le persone in grave situazione economica, ma questo può essere solo un temporaneo e doveroso tampone alla povertà. La povertà forse si combatte meglio avendo un progetto di più lunga visione: investimenti per una scuola pubblica migliore, sanità pubblica funzionante, trasporti pubblici efficienti, cura dell’ambiente in cui viviamo. Soprattutto, a mio parere, occorrerebbero investimenti pubblici per creare lavoro, lavoro vero, che è la reale ricchezza di una nazione. Pensiamo solo a quanto lavoro (e cultura) potrebbe creare la messa in sicurezza del nostro territorio nazionale, così bello, maltrattato e fragile, per non parlare dell’immenso ed immeritato patrimonio culturale e artistico che fortunatamente ci troviamo ad avere.

  2. Domenico Mattia Testa scrive:

    Partiti a razzo Salvini e Di Maio contro l’Europa,gradualmente cominciano a frenare,non per ripensamenti sulla manovra economica,deleteria per il nostro Paese,ma per traccheggiare,arrivare alle elezioni di maggio 2019,senza nulla di fatto e così restare cavalieri senza macchia e senza paura scaricando le responsabilità sui poteri forti europei.In fondo a distanza di sette mesi ancora non è stato preso un provvedimento concreto,eccetto l’occupazione pervasiva del potere a partire dai media con cui portare avanti la campagna elettorale,mai dismessa da quando sono al governo.Il” governo del cambiamento” non decolla,nè poteva,perchè irrealistico,denso di promesse demagogiche,del tutto lontano dai bisogni della gente. L’Ue,come è oggi,va revisionata,radicalmente cambiata,non contestata aprioristicamente come hanno fatto e fanno leghisti e pentastellati.Fuori di essa non c’è futuro per l’Italia.Essa è una necessità storica nel mondo globalizzato.Ma nell’Ue bisogna saperci stare,trovare alleati autorevoli, produrre proposte di riforma per renderla più democratica,coesa e solidale. La sfida è questa.A nessuno piace l’Ue ad una dimensione,dominata dal finanzcapitalismo e dalla deregulation del mercato.E’ la politica che deve riconquistare lo spazio perduto,ma con realismo e spirito pragmatico.Condivido i rilievi dei trenta deputati sulla manovra.Non guasterebbe una critica solida ed articolata anche all’Ue….

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