TERRORISMO : MORTO CARLO MARIA MAGGI, MANDANTE DELLA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA–ESPULSO NEL ’60 DAL MSI PER I SUOI LEGAMI CON IL COSIDDETTO ” TERRORISMO NERO ” +++ UN ARTICOLO DI ANSA DEL 24 LUGLIO 2015 SUBITO DOPO LA CONDANNA

 

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CARLO MARIA MAGGI (Villanova del Ghebbo,  1934 – Venezia, 26 dicembre 2018)

 

 

 

il fatto quotidiano del 26 -12–2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/26/terrorismo-morto-carlo-maria-maggi-mandante-della-strage-di-piazza-della-loggia/4859772/#

 

Terrorismo: morto Carlo Maria Maggi, mandante della strage di Piazza della Loggia

Terrorismo: morto Carlo Maria Maggi, mandante della strage di Piazza della Loggia

Responsabile della cellula veneta di Ordine Nuovo, da membro dell’Msi fu espulso a fine anni ’60 proprio per i suoi presunti legami con il cosiddetto terrorismo ‘nero’

Il 22 luglio 2015 era stato condannato all’ergastolo come mandante della strage di piazza della Loggia a Brescia. E da responsabile della cellula veneta di Ordine Nuovo, era noto da anni per fatti di terrorismo legati all’estrema destra. Carlo Maria Maggi è morto a 82 anni a Venezia, dove risiedeva ai domiciliari perché malato da tempo.

Già membro dell’Msi, fu espulso a fine anni ’60 proprio per i suoi presunti legami con il cosiddetto terrorismo ‘nero’. Più volte colpito da ordine d’arresto, era stato condannato a 12 anni di carcere per reato associativo nel processo per la strage di Peteano (31 maggio 1972) mentre nel 1988 aveva subito una condanna a nove anni per ricostituzione del partito fascista. Assolto con sentenza definitiva, dopo una condanna in primo grado all’ ergastolo, per la strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e per quella alla questura di Milano (17 maggio 1973) di cui era accusato di essere il mandante.

Assolto, per insufficienza di prove, in primo grado (16 novembre 2010) e in appello (14 aprile 2012) al processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), ha visto la sentenza annullata dalla Cassazione nel 2014. Nel successivo processo d’appello era stato condannato all’ergastolo (22 luglio 2015) come mandante. La condanna all’ergastolo del 22 luglio 2015 è stata confermata definitivamente in Cassazione il 20 giugno 2017.

Maggi, 82enne e da sempre in precarie condizioni di salute per una neuropatia congenita, che negli ultimi decenni lo ha costretto alla sedia a rotelle, non è mai stato arrestato rimanendo ai domiciliari.

UN ARTICOLO DELL’ANSA DEL 24 LUGLIO 2015 

«http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2015/07/22/strage-di-brescia-due-ergastoli_b8dd29c3-7ce9-4d17-996a-74d9403b6473.html

 

Strage di Brescia, Maggi e Tramonte liberi fino Cassazione

Riconosciuti colpevoli e condannati all’ergastolo

 

MAURIZIO TRAMONTE

 

 

 

Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte – che ieri sono stati condannati in secondo grado all’ergastolo e a tre anni di isolamento diurno per la strage di piazza della Loggia a Brescia in cui nel 28 maggio 1974 morirono otto persone e oltre 100 furono ferite – attenderanno liberi il processo in Cassazione. Processo che appare scontato dopo che i loro difensori hanno parlato di “sentenza profondamente ingiusta”. L’orientamento della Procura generale di Milano, che alla lettura della sentenza dai giudici della Corte d’assise d’appello era rappresentata dall’avvocato generale dello Stato e pg facente funzione Laura Bertolè Viale e dal sostituto procuratore generale Mara Grazia Omboni, è quella di non chiedere alcuna misura cautelare, cosa che pure sarebbe possibile dopo la condanna in secondo grado, in considerazione del fatto che l’unico pericolo ipotizzabile, a distanza di 41 anni dalla strage, è quello di fuga che deve essere “concreto e reale”. Difficile ipotizzare che lo sia per Maggi, il medico veneziano ottantenne, all’epoca della strage ispettore di Ordine Nuovo per il Triveneto, che da tempo non esce da casa sua alla Giudecca a causa delle sue precarie condizioni fisiche che avevano anche spinto il suo legale, Mauro Ronco, a chiedere, senza ottenerla, la sospensione del dibattimento per una sua presunta incapacità di stare in giudizio.

Tramonte, da parte sua, in tutti questi anni, ha continuato a vivere nel Bresciano e, a tratti, è stato anche presente nell’aula del processo milanese. L’ex Fonte Tritone, che di fatto aveva avallato l’impostazione della Procura di Brescia per poi ritrattate clamorosamente, ora fa sapere di essere “innocente e vittima di calunnie”. “Come io, del resto – ha spiegato al suo legale Marco Agosti – ho calunniato altre persone, coinvolgendole nelle indagini sulla strage”. Condannando Maggi e Tramonte, i giudici milanesi hanno disposto risarcimenti a favore dei famigliari delle persone decedute e rimaste ferite per circa quattro milioni e mezzo di euro: una provvisionale di un milione di euro, invece, al Comune di Brescia e 300mila euro alla Camera del Lavoro, mentre il risarcimento complessivo sarà stabilito in un apposito giudizio civile. La Corte ha disposto inoltre risarcimenti di 200mila euro a favore della Cisl e della Uil.

 

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