GIONA A, NAZZARO, LA DOPPIA VITA (PERICOLOSA) DELLA BEFANA — ++ tre note del blog

 

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Michele Soavi (Milano, 1957)

 

IL MANIFESTO DEL 27-12-2018

https://ilmanifesto.it/la-doppia-vita-pericolosa-della-befana/

 

 

 

 

VISIONI

La doppia vita (pericolosa) della Befana

Al cinema. Michele Soavi rilegge in chiave contemporanea il mito della signora sulla scopa volante

Paola Cortellesi in «La befana vien di notte»
Paola Cortellesi in «La befana vien di notte»

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Paola Cortellesi (Roma1973) è un’attricesceneggiatricecomica e cantante italiana.

Ha vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista per Nessuno mi può giudicare (2011).

Michele Soavi è l’ultimo grande rappresentante del cinema di genere italiano. Uno che si è fatto le ossa passando dai set di Umberto Lenzi (Il grande attacco) a quelli di Ciro Ippolito (Alien 2: Sulla terra). Regista che è morto atrocemente per Lucio Fulci in Paura nella città dei morti viventi prima di approdare alla corte dei miracoli del grande Joe D’Amato per il quale appare in un cameo motociclistico in Rosso sangue (sequel di Antropophagus). Anche per D’Amato muore fra tormenti inenarrabili (Caligola: la storia mai raccontata) e continua ad apparire nei film di Lamberto Bava (lui è quello che in Dèmoni distribuisce i volantini in metro), Ruggero Deodato e inizia a frequentare i set di Dario Argento.

 

GRAZIE a D’Amato esordisce con un film che ormai è considerato un classico a tutti gli effetti del thriller italiano, quel Deliria che vince un prestigioso primo premio ad Avoriaz, lanciando Soavi nell’empireo dei maestri. Tecnicamente dotatissimo, non a caso lavora come seconda unità di Terry Gilliam per Le avventure del Barone Münchhausen, Soavi riesce a cogliere per un attimo gli ultimi bagliori del crepuscolo del cinema di genere nostrano marchiandolo a fondo con titoli come La setta, La chiesa, Dellamorte Dellamore, prima di avviarsi a una proficua carriera televisiva con Ultimo 2 – La sfida che fra altissimi (Uno Bianca) e bassissimi (Il sangue dei vinti) continua con successo anche oggi come dimostra la prima stagione di Rocco Schiavone. Dal grande schermo Soavi mancava dai tempi del magnifico Arrivederci amore ciao e inevitabilmente le attese e la curiosità nei confronti di La Befana vien di notte, scritto da Nicola Guaglianone, erano legittimamente alte.

INTERPRETATO da Paola Cortellesi, il film è una gradevole favola per bambini che tenta di ricontestualizzare in chiave contemporanea il mito della Befana. L’operazione, in sé interessante, non riesce purtroppo mai pienamente a decollare, nonostante alcuni spunti interessanti e riusciti. Soavi dal canto suo è come se fosse indeciso fra il desiderio di dimostrare di non avere perso il suo piglio visionario e arrembante ed essere capace di non lasciarsi prendere la mano dagli spunti fantastici della materia, mentre Guaglianone, a sua volta, tenta di non andare al di là di quel che dalle nostre parti si suppone debba essere un film per bambini. Motivo per cui, senza essere un film sbagliato, La Befana vien di notte resta un po’ come a metà del guado: fra ciò che avrebbe potuto essere e i desideri di una produzione che ha scelto di non osare troppo (e invece sarebbe stato molto interessante vedere Soavi e Guaglianone lavorare insieme a tutto gas…).

 

LA BEFANA vien di notte avrebbe beneficiato di un tocco alla Zemeckis oppure in stile Gremlins, e il talento per andare in una direzione simile c’era. Così com’è il film rischia purtroppo di scontentare grandi (gli aficionados di Soavi) e piccini che crescono ormai con dosi di ferocia e cattiveria e sarcasmo e ironia inimmaginabili anche solo qualche anno fa. Resta da sperare solo che Soavi e Guaglianone ci riprovino, ma da par loro, giocando a tutto campo.

 

 

tre note del blog: 

 

  1. GREMLINS

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Gremlins è un film del 1984, diretto da Joe Dante, su sceneggiatura di Chris ColumbusSteven Spielberg è il produttore esecutivo. Oltre ad essere stato un grande successo di pubblico, il film ha ottenuto positivi riscontri da parte della critica, in particolare per il suo perfetto bilanciamento tra commedia e horror.

 

 

2. IL REGISTA ZEMECKIS

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Robert Lee Zemeckis (Chicago14 maggio 1952) è un registasceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Regista di pellicole di culto che hanno avuto un grande successo, tra cui All’inseguimento della pietra verde, la trilogia di film de Ritorno al futuroChi ha incastrato Roger RabbitLa morte ti fa bellaForrest GumpCast Away e A Christmas Carol, nel 1995 vince l’Oscar al miglior regista grazie al suo lavoro in Forrest Gump.

 

 

 

3. SULL’AUTORE DELL’ARTICOLO

Giona A. Nazzaro

Giona A. Nazzaro (Zurigo, 1965) è giornalista pubblicista. Critico cinematografico, scrive per «il manifesto» e «Film Tv». Responsabile cinematografico e consulente per il mensile musicale «Rumore», collabora con «MicroMega», «Filmcritica» e «Nocturno». È autore di Interview. Conversazioni intorno al cinema (GS Editrice, 2000) e Action! Forme di un transgenere cinematografico (Le mani, 2000), menzione speciale del Premio Barbaro/Filmcritica. Ha firmato Il cinema di Gus Van Sant (Edizioni i libri di Duel, 1996). Inaugura in Italia gli studi dedicati al cinema di Hong Kong. In collaborazione con Andrea Tagliacozzo ha scritto Il cinema di Hong Kong: spade, kung-fu, pistole e fantasmi (Le mani, 1997), John Woo. La nuova leggenda del cinema d’azione (Castelvecchi, 2000) e Il dizionario del cinema di Hong Kong (Universitaria Editrice, 2006). Ha curato i volumi Abel Ferrara. La tragedia oltre il noir (Stefano Sorbini Editore, 1997) e Spike Lee. Tutti i colori del cinema (Stefano Sorbini Editore, 1996). È autore di numerose voci dell’Enciclopedia Treccani per il cinema. Ha scritto Film e colonne sonore (Edizioni Apache, 1999) con Vittore Baroni. Collabora come selezionatore e inviato per Visions du réel (Nyon – CH). È membro del comitato del comitato di selezione del Festival Internazionale del Film di Roma. Collabora con il Festival del Film di Locarno (CH). Nel 2010 ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti, A Mon Dragone c’è il Diavolo (Perdisa Pop).

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