Siamo andati ad Aversa ( provincia di Caserta) …da dove la famiglia di Lennie Tristano è emigrata in America…e abbiamo trovato una chiesa, SANTA MARIA A PIAZZA, che è qualificata addirittura pre-romanica–La città era parte del territorio etrusco, poi normanno…

 

Risultati immagini per aversa

Aversa, quest’anno, compie 997 anni…

 

Risultati immagini per aversa

era famoso il suo manicomio…

Immagine correlata

La Reale Casa dei  Matti ad Aversa fu il primo manicomio, Ospedale Psichiatrico, diciamo meglio, fondato nel 1813, perché, pare che L’Ospedale degli Incurabili a Napoli non servisse più in quanto, durante il periodo napoleonico, i matti erano aumentati a dismisura…

 

Ma noi ci dedichiamo ad una sua antica chiesa…

 

Chiesa di Santa Maria a Piazza. In origine era stata edificata una edicola votiva con una copertura a volta su cui appaiono alcuni simboli misteriosi. La cappella, per mano dei Normanni, divenne una chiesa a tre navate, con accesso dalla “platea”mercatale per cui fu denominata Santa Maria de Platea (oggi S. Maria a Piazza). Già nell’XI secolo, però, fu ritenuto di dover orientare la chiesa nel canonico asse est-ovest e, quindi, l’edificio fu“ruotato”e “ingrandito” inglobando quella che era l’area del battistero ed il campanile ottenendo la forma in pianta che ancora oggi conserva. La chiesa è ricca di affreschi medievali di scuola giottesca e di numerose opere pittoriche databili dal XII al XVI secolo. 

 

Aversa nel 1650–Dinamo86 – Opera propria

Lato Nord della Chiesa di Santa Maria a Piazza

La chiesa di Santa Maria a Piazza è la chiesa più antica di Aversa. Essa sorge presso quello che all’epoca era il luogo di incontro e scambio di mercanzie da parte di gente di provenienza diversa come ebreiarabibizantini e longobardi.

Chiesa di Santa Maria a Piazza, Facciata.JPG

Chiesa di Santa Maria a Piazza, Facciata

La chiesa presenta una facciata in tufo a vista con tre portali di forma ogivale. Sulla destra, inglobata nella struttura, è la torre campanaria, rimasta incompiuta. Al tiburio della cupola sulla crociera, di forma ottagonale, sono appoggiate due semicupole dei lati del transetto e l’abside, più bassi.

Navata centrale— Opera mia – Opera mia

L’interno è a tre navate. Gli spessi pilastri e le arcate a tutto sesto della navata centrale sono in tufo a vista, mentre le pareti sono intonacate e bianche. In alcuni punti si possono osservare pilastri che inglobano precedenti colonne che non hanno retto alle ingiurie del tempo. La copertura è in legno a capriate, non originale. L’interno prende luce oltre che dal rosone della facciata, anche da strette finestre ogivali del cleristorio. Le navate laterali sono in tufo a vista e divise in campate con volte a vela. Una delle caratteristiche di questa chiesa è costituita dalla forma dei pennacchi o attacchi della cupola ottagonale sulla crociera quadrata. In questa chiesa essi sono in tufo e spiccano rispetto al bianco della volta. Anche le volte dei lati del transetto e dell’abside presentano la stessa soluzione architettonica, e sono di bellissimo effetto.

Chiesa di Santa Maria a Piazza (Aversa). Navata laterale–Opera mia Original uploader was Sabinolembo at it.wikipedia –

Volta della crociera con pennacchi—Sabinolembo di Wikipedia in italiano – Opera mia

Resti di pregevoli affreschi e tavole databili dal periodo giottesco fino al XVI secolo sono sulle pareti.

Risultati immagini per aversa santa maria a piazza affreschi?

affresco di Santa Lucia

 

 

SAN LEONARDO

 

Immagine correlata

 

Immagine correlata

 

Immagine correlata

 

Risultati immagini per aversa santa maria a piazza affreschi?

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

2 risposte a Siamo andati ad Aversa ( provincia di Caserta) …da dove la famiglia di Lennie Tristano è emigrata in America…e abbiamo trovato una chiesa, SANTA MARIA A PIAZZA, che è qualificata addirittura pre-romanica–La città era parte del territorio etrusco, poi normanno…

  1. Donatella scrive:

    La chiesa è stupenda. Chissà se l’avrà vista il nostro Federicuccio?

  2. Donatella scrive:

    Una storia brevissima.
    Non so come né quando, ma mi sono trovata in Paradiso. Non mi rendevo conto se stavo sognando oppure se c’ero andata veramente: l’età e gli acciacchi mi facevano propendere per questa più definitiva soluzione. Tutto era come previsto: un grande numero di angeli svolazzava intorno alla porta, monumentale, marmorea stile San Pietro a Roma. Era però sorretta da nubi di un bianco rosato e già lì si poteva osservare qualcosa di soprannaturale: delle nubi inconsistenti che sostenevano un peso enorme. Un angelo guardiano, con piume che sembravano coltelli, guardò in un registro enorme, sorretto da quei piccoli angeli putti, immortalati da Raffaello. Non mi stupii più di tanto e risposi alle domande inquisitorie del guardaporta. Malgrado l’aspetto un po’ inquietante, era gentile e mi chiese a quale Santo volessi votarmi ( in Paradiso ogni anima si deve mettere a disposizione di un Santo, però c’è libertà di scelta). Scartai i Santi martirizzati, mi mettevano troppa soggezione; scartai le Sacre vergini, perché temevo un aldilà eccessivamente severo, scartai anche i grandi dotti, come sant’Agostino e San Tommaso, perché sicuramente mi avrebbero fatto lavorare troppo sui loro libroni. Chiesi di San Francesco: mi sarebbe piaciuto che mi avesse insegnato a parlare ai lupi, agli uccelli. Era poi un Santo girondolone: magari avrei viaggiato, anche se a piedi, ed avrei visto tanti bei paesaggi e mi avrebbe portato in Terra Santa a conoscere il Sultano. San Francesco non era possibile: troppo impegnato. Si trovava ora in un resort a cinque stelle per rifarsi da un brutto esaurimento: per il troppo lavoro, continuava ad importunare con prediche gli animali. La Protezione Creature, (versione paradisiaca della Protezione Animali), aveva chiesto una temporanea sospensione di questi pistolotti che irritavano oltre misura le bestie angeliche. Pensai a Santi più vicini a noi nel tempo, ad esempio Don Bosco. Anche lui era troppo preso e soprattutto non faceva più quei giochi di prestigio che tanto rallegravano i suoi ragazzi. Vidi davanti a me un futuro abbastanza tetro. Chiesi allora del Purgatorio, ma l’angelico portinaio mi disse che non esisteva più, anzi non era mai esistito. Era solo un’invenzione della Chiesa, smascherata finalmente dagli storici moderni. Architetti celesti avevano però fatto un Purgatorio di cartongesso solo per Dante, perché quando il grande poeta aveva saputo che la località celestiale era frutto della sua magnifica immaginazione, aveva dato in escandescenze e non era umanamente e cristianamente giusto lasciarlo in quello stato, che poteva anche precludergli il Paradiso. Lì, in quell’ambiente santamente finto, aspettava l’arrivo di Beatrice, troppo impegnata a rispondere ai propri fans. Pensai che in fondo, in tutti i sensi, ci doveva essere ancora l’Inferno, un luogo pieno di persone interessanti. L’angelo, molto burocratico, mi fece firmare una liberatoria: la scelta era soltanto mia, ed era irreversibile. Chiesi di poter essere messa vicina di stanza con Federico, quello di Sicilia, che però è gettonatissimo. Grazie alla cortesia dell’angelo, che si era subito messo in contatto con gl’Inferi, trovai un posto come guardarobiera dello ” Stupor mundi”. Finora l’ho visto pochissimo, perché è molto indaffarato a proporre quiz ai grandi personaggi che abitano nel bel condominio accanto (credo che a causa di ciò siano anche un po’ innervositi). Io gli tengo a posto gli abiti ( ne ha tantissimi, li cambia tutti i giorni dopo aver fatto l’immancabile bagno quotidiano). Tra una convention e l’altra, cerca di riscrivere il suo libro sugli uccelli, andato perduto. Ha chiesto anche aiuto intraceleste ( un servizio messo a punto solo per le grandi anime) a San Francesco, che dovrebbe conoscere bene tutti i segreti ornitologici. Finora non ha avuto risposta. Devo assolutamente rivelargli che c’è Wikipedia. Penso che ne rimarrà entusiasta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *