” BATTERIA SENZA LIMITI ” —- — MAX ROACH – 1924/ 2007

 

Maxwell Lemuel “Max” Roach (Newland,  1924 – New York,  2007) è stato un batteristapercussionista e compositore statunitense. È considerato uno dei più importanti esponenti del suo strumento nella storia del jazz.

Nel 1928 il padre di Roach, che faceva il mezzadro in Carolina del Nord, si trasferì con la famiglia a Brooklyn, nel quartiere nero di Bedford-Stuyvesant, in cerca di migliori condizioni di vita. Max scoprì la batteria molto giovane, durante le funzioni alla Concord Baptist Church, nel cui coro cantava la madre. Iniziò subito a suonare come autodidatta, poi studiò musica e imparò a leggere le partiture musicali, dedicandosi anche al pianoforte. A dieci anni suonava nei gruppi gospel, e si iscrisse ad un corso di batteria alla Manhattan School of Music.

Nel 1941 il giovane Roach fu chiamato da Duke Ellington a sostituire per una settimana al Paramount Theater il batterista titolare dell’orchestra, Sonny Greer. Nel 1942 Roach, ormai musicista professionista, cominciò a suonare nella Cinquantaduesima strada, la culla del nuovo jazz, alla Monroe’s Uptown House e, successivamente, al Minton Playhouse, dove ebbe l’opportunità di incontrare Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Il nascente movimento bebop influenzò significativamente il suo estro di musicista e di creatore.

Fino a quel momento, il compito del batterista era quello di assicurare una regolarità ritmica al resto del gruppo, scandendo i quattro quarti della battuta. Il bebop, oltre a scardinare le regole dell’armonia e della melodia, operò una rivoluzione anche nel ritmo: sulla strada tracciata da Kenny Clarke, di dieci anni più anziano, Roach fu uno dei primi batteristi a codificare lo stile della batteria bebop, offrendo un contributo determinante ai gruppi di Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Thelonious Monk, Coleman Hawkins, Bud Powell e Miles Davis.

Dalle session del Monroe’s e del Minton emerse un nuovo modo di utilizzare gli elementi della batteria: il pattern di base non veniva più scandito sull’hi-hat ma sul piatto; cassa e rullante non erano più degli accessori, ma venivano promossi al rango di elementi coloristici, con il compito di segnare accenti che dovevano rilanciare il flusso delle improvvisazioni dei solisti.

Roach si occupò anche dell’aspetto timbrico dello strumento, accordando le pelli in maniera originale al fine di ottenere un suono più acuto e brillante.

Grazie alla sua mobile inventiva, Roach fu uno dei batteristi preferiti di Charlie Parker, e partecipò a molte tra le incisioni fondamentali di Bird creando spesso assoli rivoluzionari per l’epoca: memorabile, per esempio, quello sul brano Ko-Ko, del 1945, vero punto di svolta del jazz moderno.

 

continua nel link sotto::

https://it.wikipedia.org/wiki/Max_Roach

 

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Max Roach (foto di Adger Cowans):: ” Sono nero e ne sono orgoglioso…”

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max roach by martin schoeller, 1999

 

 

 

1. The Drum Also Waltzes (Max Roach) 0:00

2. Nommo (Jymie Merritt) 3:33

3. Drums Unlimited (Max Roach) 16:17

4. St. Louis Blues (W.C. Handy) 20:40

5. For Big Sid (Max Roach) 26:03

6.”In The Red (A Xmas Carol)” (Max Roach) 29:07

 

 

MAX ROACH, drums JAMES SPAULDING, alto sax FREDDIE HUBBARD, trumpet RONNIE MATTHEWS, piano JYMIE MERRITT, bass

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