LUNANUVOLA’S BLOG — MARIA DI RIENZO :: ANDATE A LAVORARE, SUL SERIO :: 50 LE DONNE VITTIME DI FEMMINICIDIO DALL’INIZIO DEL 2019 — 2 CENTRI ANTIVIOLENZA, A PERUGIA E A TERNI, RISCHIANO DI CHIUDERE PERCHE’ NON RICEVONO FONDI PER IL 2019…

 

Nel 2018 una ricerca a livello mondiale: Gender related killing of women and girls ha dimostrato che ogni anno nel mondo vengono uccise 87.000 donne per motivi di genere — ( wikipedia )

e i dati veri sono senz’altro superiori …

 

nel link il documento :::

https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/GSH2018/GSH18_Gender-related_killing_of_women_and_girls.pdf

 

Risultati immagini per FEMMINICIDIO IMMAGINE?

Andate a lavorare, sul serio

di lunanuvola

Cinquanta le donne vittime di femminicidio, in Italia, dall’inizio del 2019.

La media (ultimo rapporto Censis) è di una donna assassinata ogni 60 ore.

I numeri della violenza riferiti agli episodi denunciati – stupri, maltrattamenti in famiglia, pestaggi, stalking – restano nell’ordine di migliaia.

Il 25 luglio u.s. la deputata Rossella Muroni (Liberi e uguali) presenta un ordine del giorno per assicurare l’impegno del governo “a investire sulle politiche contro la violenza di genere e sulla sicurezza delle donne”, chiedendo fra l’altro “fondi ulteriori per le forze dell’ordine e per la magistratura e di erogare le risorse stanziate nel 2018 per i centri antiviolenza e le case rifugio”: respinto.

Il 30 luglio successivo, arriva l’annuncio che due centri antiviolenza della rete D.i.Re in Umbria (a Perugia e a Terni), mentre aspettano ancora i finanziamenti previsti per il 2019, rischiano di chiudere: entro il prossimo 10 agosto, non in un nebuloso e lontano futuro.

Non sono le uniche strutture a rischio, ovviamente, e un paese civile si sarebbe accorto da un pezzo che la violenza contro le donne è un grave e persistente problema sociale. Il nostro governo preferisce strombazzare i titoli di piani, leggi e decreti colmi di promesse sesquipedali (la scomparsa della povertà, tanto per dirne una) che non è in grado di mantenere. L’importante è suonare la grancassa nelle orecchie dell’opinione pubblica: il più delle volte in modo così aggressivo e volgare che l’appellativo “onorevoli” di questi parolai si sbriciola miseramente davanti ai nostri occhi.

Ora, se volessimo usare gli stessi metodi comunicativi chiederemmo a Vincenzo Spadafora e a Giulia Bongiorno di “portarsi a casa” le donne che la loro colpevole inerzia lascerà prive di sostegno, ancora più sole di quanto la connivenza sociale per la violenza di genere le renda già: ma visto che siamo persone civili, chiediamo loro solo di fare il lavoro per cui noi cittadine/i, titolari della sovranità nazionale, li paghiamo. Grazie.

Maria G. Di Rienzo

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1 risposta a LUNANUVOLA’S BLOG — MARIA DI RIENZO :: ANDATE A LAVORARE, SUL SERIO :: 50 LE DONNE VITTIME DI FEMMINICIDIO DALL’INIZIO DEL 2019 — 2 CENTRI ANTIVIOLENZA, A PERUGIA E A TERNI, RISCHIANO DI CHIUDERE PERCHE’ NON RICEVONO FONDI PER IL 2019…

  1. Donatella scrive:

    Sì, basterebbe che i deputati e i senatori che sono stati eletti per cercare di risolvere i problemi più gravi del Paese, facessero con coscienza il mestiere, senz’altro difficile, per cui sono pagati.
    Ieri su RAI Storia ho visto una piccola ricerca storica su Mattei. Mi viene da dire che questa persona è stata davvero un servitore dello Stato, nel senso più nobile ed intelligente della parola. Del resto basta riprendere il film di Rosi, “Il caso Mattei”, per averne un’idea.

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