UN GRANDISSIMO FOTOGRAFO MESSICANO ::: MANUEL ALVAREZ BRAVO ( Città del Messico, 1902 – 2002 )

 

Manuel Álvarez Bravo | International Photography Hall of Fame

 

 

Manuel Alvarez Bravo - 11 artworks - photography

Manuel Álvarez Bravo (Mexico)

30/05/2015 

 

BY CARLAITA

 

Manuel Álvarez Bravo (Città del Messico, 4 febbraio 1902 – Città del Messico, 19 ottobre 2002) è stato un fotografo messicano.

Studiò pittura e musica all’Academia Nacional de Bellas Artes nel 1918, ma non si accostò alla fotografia fino alla metà degli anni ’20. Nonostante non fece mai parte formalmente del movimento surrealista, il suo lavoro evidenzia molte caratteristiche del surrealismo.

Ha conosciuto Tina Modotti, Diego Rivera e Pablo O’ Higgins, tra gli altri. Questi amici lo hanno incoraggiato ideologicamente e politicamente verso una visione del sociale che caratterizza tutto il suo lavoro.

 

 

 

Manuel Álvarez Bravo

 

 

 

 

 

 

FOTO

https://fahrenheitmagazine.com/diseno/interiorismo/pulcritud-y-vanguardia-en-el-interiorismo-de-maxim-scherbakov

 

 

 

 

 

 

Con suo figlio, anni ’50 © 2011 Archivo Manuel Álvarez Bravo SC

 

https://thephotographersgallery.org.uk/whats-on/exhibition/manuel-alvarez-bravo-photopoetry

 

 

 

 

 

 

Maternidad (Getty Museum)

MATERNITA’

 

 

 

 

LE FOTO CHE SEGUONO DA :::

 

 

https://fotografiaartistica.it/manuel-alvarez-bravo-maestro-della-fotografia-messicana/

 

 

Opera di Manuel Álvarez Bravo, Operaio in sciopero, assassinato (1934)

Manuel Alvarez Bravo

Operaio in sciopero, assassinato (1934)

 

 

Opera di Manuel Álvarez Bravo, Vita di strada in Messico, anni '30 circa, stampata successivamente

VITA DI STRADA IN MESSICO-1930 ca-

 

 

 

Opere di Manuel Álvarez Bravo, Tina Modotti, LE MANI DEL BURATTISTAManuel Alvarez Bravo Tina Modotti

 

LE MANI DEL BURATTISTA , 1926

 

Fotografia

 

 

 

 

Politicamente impegnato nelle rivendicazioni sociali, ha fatto della fotografia una ragione di partecipazione iconografica dei valori del riscatto popolare. Una delle sue foto più famose, “Obrero en huelga, asesinado”(Lavoratore in sciopero, assassinato) raffigura un corpo insanguinato, steso a faccia in sù sotto al sole.

I suoi lavori fotografici hanno esplorato il ritratto, le nature morte e i paesaggi. Il suo lavoro mostra alcune somiglianze con il lavoro di Clarence John Laughlin, un fotografo americano attivo a New Orleans negli stessi anni. Entrambi amanti della letteratura, facevano riferimenti alla mitologia, sia visivamente che nel titolo dei propri lavori. A monte della somiglianza si deve il fatto che entrambi i fotografi conobbero e subirono l’influenza di Edward Weston.

Dal punto di vista tecnico Álvarez Bravo ha usato fotocamere di vecchia concezione molto più lente della Leica che stava cominciando ad essere popolare tra gli altri fotografi artistici del periodo. Nel 1938 ha aderito al surrealismo, dopo l’incontro con Andrè Breton, realizzando una delle immagini simbolo del movimento “La bonne renommée endormie”(vedi sotto).

vedi sotto

Eros e magia, morte e senso della solitudine sono le chiavi interpretative del mondo messicano popolare a cui l’autore restituisce un valore lirico quanto naturale. Dopo una incursione nell’universo cinematografico, con una chiara ispirazione al maestro sovietico M. Eisenstein, Alvarez ritornò alla fotografia nel 1959. Negli anni settanta il fotografo messicano ottenne la consacrazione con l’attribuzione di diversi premi e con mostre personali nelle maggiori istituzioni museali d’America e d’Europa.

Alla sua morte trovarono una frase ambigua scritta su un pezzo di carta appesa nel suo laboratorio: Hay tiempo(C’è tempo). Avvertimento, desiderio, rassegnazione, la frase insinuava quello che possiamo definire come lo stile lavorativo del maestro,  un’etica creativa che trovava libertà di espressione nel  rigore  della forma

L’opera di Manuel Álvarez Bravo è in essenza la descrizione pittorica di un popolo, della sua gente, dei suoi luoghi e gli oggetti che riflettono la loro storia. Le sue immagini poetiche, attraverso un bianco e nero a volte soave a volte deciso, raccontano segreti di tradizioni, illusioni e fracassi arrivando al centro del nostro cuore.

29 ideas de Manuel Alvarez Bravo | fotografia, fotografos, fotos

LE FOTO CHE SEGUONO  SONO DA UNA MOSTRA AL JEU DE  PAUME

Photographer on the Watch (1902-2002)

dal 16 ottobre 2012

fino al 20 gennaio 2013

Jeu de Paume, Parigi

Allontanandosi dagli stereotipi sul surrealismo esotico e sulla visione folcloristica della cultura messicana, questa mostra di opere di Manuel Álvarez Bravo al Jeu de Paume offre una visione audacemente contemporanea di questo fotografo messicano.Il lavoro fotografico svolto da Manuel Álvarez Bravo (Città del Messico, 1902-2002) nei suoi ottant’anni di attività rappresenta un contributo essenziale alla cultura messicana del XX secolo. Le sue immagini strane e affascinanti sono state spesso viste come il prodotto di un’immaginazione esotica o di una versione eccentrica dell’avanguardia surrealista. Questa mostra andrà oltre tali letture. Pur non negando i legami con il Surrealismo e i cliché relativi alla cultura messicana, la selezione di 150 fotografie è pensata per far emergere un insieme specifico di temi iconografici che attraversano la pratica di Álvarez Bravo: riflessioni ed effetti trompe-l’œil nella grande città; corpi inclini ridotti a semplici masse; volumi di tessuto che lasciano intravedere corpi; ambienti minimalisti, geometricamente armoniosi; oggetti ambigui, ecc.La mostra dà così uno sguardo nuovo all’opera, senza ridurla a un insieme di immagini emblematiche e alle interpretazioni stereotipate che le accompagnano. Questo approccio fa emergere aspetti poco conosciuti della sua arte che risultano essere di notevole attualità e immediatezza. Le immagini diventano simboli, le parole si trasformano in immagini, gli oggetti fungono da segni e i riflessi diventano oggetti: questi fenomeni ricorrenti sono come sillabe visive ripetute per tutta la sua opera, dalla fine degli anni ’20 all’inizio degli anni ’80. Danno alle sue immagini una struttura e una qualità intenzionale che va ben oltre l’incontro fortuito con il crudo realismo magico della scena messicana. L’opera di Álvarez Bravo costituisce infatti un discorso poetico autonomo e coerente a sé stante, che ha pazientemente costruito negli anni. Perché è davvero il tempo che conferisce unità al tessuto immaginario delle fotografie di Álvarez Bravo. Dietro queste immagini inquietanti e poetiche, che sono come geroglifici, c’è un’intenzione cinematografica che spiega la loro qualità formale e anche la loro natura sequenziale. Probabilmente, le fotografie di Álvarez Bravo potrebbero essere viste come immagini di un film. La mostra esplora questa ipotesi accostando alcuni dei suoi quadri più famosi a brevi filmati sperimentali realizzati negli anni Sessanta, tratti dagli archivi di famiglia. Lo spettacolo presenta anche alcune immagini in ritardo, altamente cinematografiche e una selezione di stampe a colori e Polaroid. Rivelando gli esperimenti del fotografo, questa presentazione mostra come la qualità poetica delle immagini di Álvarez Bravo sia fondata su una costante preoccupazione per la modernità e il linguaggio. Soggetto ad ambiguità semantica.

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