SILVIA CAMISASCA : Lavoro minorile, la piaga “resiste” al Covid. E in Italia 502 casi di bambini sfruttati — IL FATTO QUOTIDIANO DEL 28 MARZO 2021 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 28 MARZO 2021 

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/28/lavoro-minorile-la-piaga-resiste-al-covid-e-in-italia-502-casi-di-bambini-sfruttati/6147925/

 

Lavoro minorile, la piaga “resiste” al Covid E in Italia 502 casi di bambini sfruttati

Lavoro minorile, la piaga “resiste” al Covid E in Italia 502 casi di bambini sfruttati

di Silvia Camisasca | 28 MARZO 2021

 

Quando l’Onu proclamò il 2021 Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, il mondo non era ancora stato investito dalla pandemia. Era il 2019 e dai rapporti congiunti dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e dell’Unicef emergevano segnali di ottimismo: grazie a 20 anni di lavoro, 94 milioni di bambini erano stati liberati dallo sfruttamento e il lavoro minorile registrava un calo del 38%.

 

 

 

FOTO DA : https://www.agensir.it/italia/2020/06/12/

 

 

A due anni di distanza, il Covid ha rimescolato le carte, determinando uno scivolamento delle condizioni di vita delle famiglie più fragili e riducendo drasticamente i fondi destinati alle iniziative per l’infanzia.
Proprio in queste settimane si stanno moltiplicando gli allarmi di esperti, operatori sanitari, educatori, sulle cicatrici, fisiche e psicologiche, con cui la pandemia sta infierendo sui minori.

FOTO DA : https://www.centrostudilivatino.it/


L’anno scorso sono aumentati i bambini affamati, isolati, maltrattati. L’istruzione di centinaia di milioni di loro è stata interrotta: si parla di un miliardo in 130 Paesi del mondo.
Da quasi un anno le scuole sono chiuse per oltre 168 milioni di scolari e circa un terzo di loro resterà lontano da ogni forma di apprendimento, anche da remoto.

L’accesso ai servizi di protezione sanitaria, comprese le vaccinazioni di routine, è stato compromesso: 94 milioni di piccoli rischiano di perdere quelle contro il morbillo.

Dallo scorso novembre si contano 140 milioni di bambini poveri in più, e in 59 paesi migliaia di piccoli rifugiati e richiedenti asilo non  accedono più alla protezione sociale correlata al Covid-19, a seguito della chiusura delle frontiere e della crescente xenofobia.

Prima della fine del decennio potrebbero verificarsi dieci milioni di matrimoni infantili in più. Non solo, secondo il report Covid-19 and child labour: A time of crisis, a time to act, milioni di bambini rischiano di essere spinti al lavoro a causa della crisi innescata dalla pandemia.

Nel nostro paese, pur essendo il lavoro minorile vietato dal 1967, l’ultima ricerca nazionale – curata dall’Associazione B. Trentin della Cgil e da Save the Children e risalente, purtroppo, al 2013 – stima in circa 340.000 i minori di 16 anni con alle spalle esperienze di lavoro, di cui il 7% di nazionalità straniera.

L’Ispettorato Nazionale nel 2019 ha accertato 502 illeciti, di cui 243 hanno riguardato la tutela fanciulli e adolescenti: non si tratta di bambini schiavi, ma di piccoli caduti in una zona grigia di abusi, maltrattamenti e sudditanza.

Lo sfruttamento minorile non è associato solo ad alcune aree sottosviluppate e/o in via di sviluppo, e non rappresenta la conseguenza inevitabile della povertà: è una piaga diffusa in ogni parte del mondo e migliaia di piccole vittime vivono accanto a noi in condizione di soggezione, abbandono, precarietà.


E a tutti loro è negata l’infanzia.

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