Carla Fracci, all’anagrafe Carolina Fracci (Milano, 20 agosto 1936 – Milano, 27 maggio 2021
CARLA CON IL PADRE
CARLA FRACCI–VARIAZIONE, 1.53–1969
SCENA DELLA PAZZIA, 5.04
Considerato come il simbolo del balletto classico e romantico, Giselle nacque dall’idea di Théophile Gautier, un romanziere francese, e venne poi musicato, non appena la stesura del libretto fu terminata, da Adolphe-Charles Adam, uno tra i più celebri compositori di musiche per balletto. La coreografia fu affidata a Jean Coralli; i passi dei primi ballerini furono invece curati da Jules Perrot.
LITOGRAFIA DI SCONOSCIUTO DI CARLOTTA GRISI IN GISELLE, PARIGI, 1841
L’immagine è scannerizzata dal libro ” Il balletto romantico a Parigi ” di IVOR GUEST.
Fu Théophile Gautier, scrittore autorevole e critico d’arte, a ideare il balletto Giselle, sfogliando le pagine del romanzo “De l’Allemagne” di Heinrich Heine. L’autore fu profondamente affascinato dalla leggenda delle Villi, spiriti della tradizione slava.
Il balletto si compone in due atti: il primo riguarda la vicenda di Giselle che culmina nella sua morte; il secondo atto invece riguarda la leggenda delle Villi e l’amore di Giselle per Albrecht che culmina nella volontà di salvargli la vita, anche se egli è stato la principale causa della sua morte.
Atto I
In un villaggio nella Renania medievale, durante la vendemmia, appare una giovane contadina, Giselle, che vive in una casetta con sua madre Berthe. La ragazza adora ballare e darebbe la vita per questa sua passione. Entra in scena un giovane vestito da popolano, Loys, che abita nei pressi ma che in realtà è, sotto mentite spoglie, il principe di Slesia, Albrecht. Giselle ignora le sue nobili origini; in un primo momento titubante, accetta poi la corte del giovane, di cui si innamora. Giselle e Albrecht, nei panni di Loys, danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di lei, che l’ammonisce per le sue precarie condizioni di salute. La madre è inoltre ossessionata dalla leggenda delle Villi e diffida istintivamente di Loys, temendo di vedere un giorno la figlia trasformata in una Villi. I giovani innamorati affidano il destino del loro amore allo sfogliare i petali di una margherita; l’innocente gioco termina con un presagio negativo.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giselle
Natelya Bessmertnova nel primo atto di Giselle- Bolshoi
RIA Novosti archive, image #502881 / Boris Riabinin
Nel secondo atto Giselle è uno spirito e danza con il principe per evitarne la morte secondo il crudele volere delle Villi
Gulaghasi Mirzayev – Opera propria
Nel secondo atto entrano in scena Myrtha, l’implacabile regina delle Villi, e le sue discepole. Giselle, evocata dalla sua tomba e accolta da Myrtha e dalle creature soprannaturali, danza con esse.
Adèle Dumilâtre interpreta Myrtha, Regina delle Villi. Litografia a colori, 1843
Bouvier, Jules (1800-1867)
Albrecht arriva disperato alla ricerca della tomba di Giselle; il fantasma della ragazza appare davanti a lui e gli ricorda il funesto presagio della margherita, il fiore cui avevano affidato il destino del loro amore. Egli implora il suo perdono, ma Myrtha raduna a sé tutte le sue discepole costringendo Albrecht a danzare. L’intento è quello di punire il giovane per il suo tradimento d’amore e farlo morire per sfinimento. Giselle supplica inutilmente Myrtha di risparmiarlo. Quindi inizia a proteggerlo, sorreggendolo e danzando con lui per tutta la notte. Alle prime luci dell’alba le Villi sono costrette a svanire, Albrecht è salvo grazie all’amore di Giselle che, non appartenendo più alle Villi, torna per il riposo eterno nella sua tomba. Ai piedi della sepoltura rimane il giovane principe, solo e affranto dal dolore.
Anna Pavlova come Giselle (prima del 1931)
Autore sconosciuto – National Library of Australia
Vaslav Nijinsky nel ruolo di Albrecht, 1910
Roosen L
foto da:
https://en.wikipedia.org/wiki/Giselle