BARBARA SCHIAVULLI, Afghanistan, il mistero del tesoro di Alessandro Magno: “Rubato dai talebani” –REPUBBLICA DEL 23 SETTEMBRE 2021 + immagini

 

 

 

REPUBBLICA DEL 23 SETTEMBRE 2021 

https://www.repubblica.it/esteri/2021/09/22/news/afghanistan_
arte_talebani_bactrian_museo_nazionale_tesoro_
perduto-318971975/?rss

 

 

 

Afghanistan, il mistero del tesoro di Alessandro Magno: “Rubato dai talebani”

 

 

 

La corona d’oro trovata nelle tombe di Tillya Tepe (Afghanistan). Appartiene ad una collezione di oltre 20.000 oggetti che testimoniano l’importanza dell’Afghanistan come crocevia delle differenti culture dell’antichità. Tutti gli oggetti sono conservati nel museo nazionale di Kabul.

 

 

 

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LA DEA DEI DRAGHONI

DAL FACEBOOK : ” Appunti d’Oriente ”

 

 

 

 

 

 

 

Mohammad Fahim Rahimi, direttore del Museo Nazionale dell’Afghanistan, davanti all’ingresso chiuso

 

 

 

di Barbara Schiavulli

 

 

A Kabul il museo è stato chiuso ed è svanita la collezione di Bactrian. Il regime: “È al sicuro ma non diciamo dove, non sono affari vostri”

 

 

 

 

 

TilliaTepeReconstitution.jpg

 

TILLYA TEPE, TOMBA 4 PER L’UOMO E TOMBA 2 PER LA DONNA

 

https://commons.wikimedia.org/wiki/User:PHGCOM

 

 

 

 

IL REGNO GRECO- BACTRIANO DURANTE IL SUO PERIODO DI PROSPERTITA’- CIRCA 180 ANNI A.C.

 

 

 

 

Afghanistan, la battaglia del tesoro di Alessandro Magno - la Repubblica

Un fodero della collezione di Tillya Tepe prestato dal Museo nazionale afgano di Kabul al Museo Guimet di Parigi, il primo museo internazionale a esporre gli antichi tesori afgani

 

 

 

APRI PER VEDERE LA CARTINA DOVE SI TROVA IN AFGHANISTAN TILLYAN TEPE–

 

Jowzjan - Wikipedia

Nella Provincia di Jowzjan– si trova Tillyan Tepe nei pressi di Sheberghān 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Tillia_Tepe#/map/0

 

 

 

 

 

 

 

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COLLARE CHE COMPLETA UNA VESTE DI SETA

DAL FACEBOOK:; ” APPUNTI D’ORIENTE ”

https://www.facebook.com/mariamorigi.alice.it/photos/a.263405047072296.65143.148807158532086/263414853737982

 

 

 

 

 

 

Circular fortress of Yemshi Tepe (to scale), and tumuli of Tillya Tepe, near Sheberghan.

LA FORTEZZA CIRCOLARE DI YEMSHI TEPE ( IN SCALA )  E I TUMULI DI TILLYA TEPE VICINO A SHEBERGHAN

 

 

 

 

KABUL. “Non posso dirvi dove sia, né fare alcun commento. È un argomento delicato”, dice Mohammad Fahim Rahimi, direttore del Museo Nazionale dell’Afghanistan. Dove sia il tesoro di Bactrian, una delle cinque collezione di ori – circa 22 mila pezzi – più importanti al mondo, è un mistero. Qualcuno dice che sia all’estero tenuto nascosto, qualcuno che è già nelle mani dei talebani, qualcun altro che è stato diviso e messo in vari posti. L’unica certezza è che il suo valore è inestimabile, che potrebbe fare gola a molti trafficanti e che ad un governo che ha bisogno di soldi e che non vanta un amore sfrenato per la Storia antica, potrebbe essere utile.

 

 

 

 

 

 

ScythianBelt.jpg

Cintura d’oro, con raffigurazioni di Dioniso (o la dea iraniana sincretica Nana/Nanaia) a cavallo di un leone.

World Imaging

 

 

 

 

 

RE CON DRAGHI

TOMBA 2

 

 

L’ultima volta che la collezione è stata vista era l’anno scorso in Cina. Ma precedentemente il tesoro – risalente al I secolo d.C – ha trascorso gli ultimi anni in giro per il mondo (anche a Torino): si pensava fosse andato perduto nel precedente governo dei talebani ma poi nel 2003 è stato ritrovato nel caveau della Banca Centrale di Kabul. L’allora presidente Hamid Karzai dovette emettere un decreto per poter scassinare la gigantesca cassaforte e riportare alla luce collane, cinture, medaglioni, perfino una corona. L’esposizione del tesoro ha fruttato fino al 2020 4,5 milioni di dollari.

 

 

COLLANA – TOMBA II

 

 

“Quella del 15 agosto, quando i talebani sono entrati a Kabul, ho passato la notte peggiore della mia vita”, dice Rahimi mostrando la porta sigillata del museo, con tanto di nastro adesivo intorno al lucchetto. “Per due giorni abbiamo temuto saccheggi, avevamo paura che tutto andasse perduto, come negli anni ’90, quando durante la guerra civile venne depredato del 70 per cento dei suoi artefatti, poi spuntati nelle aste, nei musei, nelle collezioni private di nazioni e attori internazionali”.

 

 

 

ANELLI

 

 

Rahimi ha trattato con i talebani perché fosse garantita sicurezza e protezione. Ora che neanche lui può rientrare nel suo ufficio, è deciso a non muoversi da quel edificio che rappresenta tutto il suo mondo. “Potrei andarmene, ma sono qui. Il mio compito è proteggere l’eredità culturale di questo paese, anche se non sarò più direttore, accetterò di fare qualsiasi cosa pur di restare qui. Questo posto, quello che rappresenta, non è importante solo per l’Afghanistan, ma per la Storia del mondo, siamo stati un crocevia, si trovano reperti dei tempi di Alessandro Magno, fino a monasteri buddisti.

 

 

 

 

AMORINI CAVALCANDO UN PESCE

 

Ci sono 5000 siti archeologici che andrebbero esplorati, siamo come l’Italia, dove scavi si trova qualcosa”. Bisogna, però, trovare il modo che i talebani accettino un compromesso con la Storia preislamica visto che tutti ricordano la distruzione dei Budda di Bamiyan nel 2001.

“Il tesoro è al sicuro”, assicura Abdullaq Wasiq, vicecapo della Commissione Cultura del governo talebano. “Il museo è chiuso per la sua stessa sicurezza. Non sappiamo ancora quando, ma riaprirà”, mormora Wasiq con il viso tappezzato dal suo barbone nero e gli occhiali incorniciati da un turbante.

 

 

 

STELLE DI DECORAZIONE– TOMBA I

PHGCOM – Own work

 

 

“Il tesoro è a Kabul, protetto e in un posto che conosce solo il governo”. Wasiq, ce lo mostra il tesoro, così possiamo testimoniare che è qui? “Non possiamo, non sono fatti vostri, è una questione afghana”. Wasiq assicura che come per ogni nazione anche per il nuovo Afghanistan la cultura è importante e che nessuno ha intenzione di distruggere alcunché. “Una nazione senza cultura, è senza identità”, dice. Poi però scuote la testa quando viene incalzato sulla scuola negata alle ragazze delle superiori. “Ci andranno quando sarà sicuro per loro, tutto deve essere fatto in modo appropriato e rispettando la legge islamica”. Ma l’Islam non vieta alle donne di lavorare. “No, ma ci sono lavori consoni, come badare alla casa”.

 

BRACCIALI

PHGCOM – Own work

 

 

 

 

 

ORNAMENTI DI VESTITI

PHGCOM – Own work

 

 

 

 

STATUETTA DI UNA FIGURINA ALATA

H Sinica

 

Wasiq, parla un discreto inglese, imparato nella prigione americana di Bagram dove è stato rinchiuso per due anni (2007-2009), era il portavoce dei talebani nella provincia di Zabul e gestiva una radio di propaganda. Sottoposto a torture di cui non vuole parlare, trascorreva il tempo a scrivere poesie sulla libertà, contro gli americani e l’amore per la patria, forse per questo è strano vederlo con un iphone di ultima generazione. Non è haram, proibito, un cellulare americano? Wasiq per la prima volta fa una smorfia che sembra un sorriso, “Un telefono è come un coltello: puoi tagliarci il cibo o uccidere un uomo. Perché non dovremmo usare un iphone? Siamo in buoni rapporti con gli americani, noi volevamo solo che non controllassero il nostro paese, ma qui sono i benvenuti.

 

 

 

 

AFRODITE ED EROS

WORLD IMAGINE

 

 

 

 

FIGURINA DI UN CAPRONE TROVATO IN UN MUCCHIO

Robert Kluijver at English Wikipedia

 

 

 

 

 

TRITONI ELLENISTICI CON DELFINI — TOMBA I

WORLD IMAGINE

 

 

 

 

 

 

MONETA BUDDISTA

The Tillya Tepe Buddhist coin, with a naked deity wearing chlamys cape and petasus hat pushing the Wheel of the Law. Kabul Museum.

Ismoon (talk)

 

 

 

 

QUASI TUTTO E’ DA :

ttps://en.wikipedia.org/wiki/Tillya_Tepe#/media/File:MenWithDragons.jpgh

 

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1 risposta a BARBARA SCHIAVULLI, Afghanistan, il mistero del tesoro di Alessandro Magno: “Rubato dai talebani” –REPUBBLICA DEL 23 SETTEMBRE 2021 + immagini

  1. ueue scrive:

    L’Afganistan crocevia di grandi e molto diverse culture: speriamo che il buon senso prevalga.

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