Paname Paris @ParisAMDParis 8.51 12 ottobre 2021 #Paris 1968

 

 

Keystone France.

Boulevard Saint-Michel

Mai 68

#Paris

 

 

 

Immagine

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

2 risposte a Paname Paris @ParisAMDParis 8.51 12 ottobre 2021 #Paris 1968

  1. ueue scrive:

    Boulmich: così veniva chiamata famigliarmente questa famosa strada di Parigi negli anni ’70. Adesso non so, ma mi piace questa riappropriazione dei luoghi pubblici, quasi affettuosa.

  2. ueue scrive:

    “Marx può aspettare” : è il titolo del film-documentario di Marco Bellocchio del 2021. Il titolo mi aveva colpito per la sua leggerezza. In realtà è un documento, forse riparatorio, nei confronti del fratello gemello Camillo e della sua tragica morte. L’argomento severo ha però una soluzione quasi documentaria. Oggetto dell”indagine” familiare è la vita di Camillo, dominata da figure “importanti” e ” riuscite”, come quella dei fratelli Marco, autore di film di successo e di Pier Giorgio, fondatore dei ” Quaderni Piacentini”. Tutta la numerosa famiglia Bellocchio( fratelli, sorelle, mogli, figli e nipoti) è riunita al Circolo dell’Unione a Piacenza per festeggiare vari compleanni. L’autore, come dice egli stesso, aveva l’intenzione, organizzando questo incontro, di fare un film sulla sua famiglia. Di fatto, il tema centrale diventa la riflessione, da parte dei famigliari, sulla morte suicida di Leonardo nel dicembre del 1968 e l’interrogarsi sul perché nessuno di loro aveva capito l’infinito dolore del fratello.
    C ‘entra anche l’anno cruciale, il ’68, in cui il mondo in fermento dei giovani era puntato sul grande vento rivoluzionario. Per questo Leonardo, a Marco che gli parla di politica, pronuncia le parole che fanno da titolo al film:” Marx può aspettare”. In fondo il film è un tentativo sincero di capire come mai nessuno dei famigliari, soprattutto l’autore del film, ha capito la profonda depressione-disperazione del fratello, a cui del resto voleva bene. Mano a mano che ci si addentra in questo ” mistero”, lo spettatore fa suo l’argomento: la mancanza di “amore” e di vicinanza anche verso le persone a cui siamo più legati. Questa indagine, che si può estendere ad ognuno di noi, è resa più lieve dall’aspetto conviviale in cui si svolge e dall’accento di umanità e di simpatia che ha la parlata emiliana ( mi è venuto in mente Giorgio).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *