MARZIO BARTOLONI, Nino Cartabellotta non ha dubbi sull’immediato effetto in Sanità della riforma dell’autonomia differenziata attesa questa settimana in consiglio dei ministri — IL SOLE 24 / SALUTE — 31 GENNAIO 2023

 

IL SOLE 24 / SALUTE — 31 GENNAIO 2023
https://www.ilsole24ore.com/art/con-l-autonomia-differenziata-distanze-regioni-cure-cresceranno-ancora-AEncEqeC«Con l’autonomia differenziata le distanze tra Regioni sulle Sanità cresceranno ancora»

 

Nino Cartabellotta non ha dubbi sull’immediato effetto in Sanità della riforma dell’autonomia differenziata attesa questa settimana in consiglio dei ministri

 

di Marzio Bartoloni

 

(IMAGOECONOMICA)

IMAGOECONOMICA

 

 

«Se facciamo accelerare le Regioni che già oggi stanno avanti è naturale che le diseguaglianze aumenteranno ancora di più e quindi la fuga al Nord dei pazienti non può che crescere». Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, non ha dubbi sull’immediato effetto in Sanità della riforma dell’autonomia differenziata attesa questa settimana in consiglio dei ministri. E sottolinea anche il rischio dell’«irreversibilità» di una riforma del genere con conseguenze a lungo termine «imprevedibili» e da cui «non si torna indietro». «Per questo – è l’invito di Cartabellotta – il Parlamento deve valutare bene. Non è una legge da approvare in maniera sbrigativa».

 

Cosa dicono i numeri della mobilità sanitaria dei pazienti?

 

E quindi cosa può accadere?

Che nel momento in cui saranno acquisite istanze autonome è evidente che queste differenze non potranno che aumentare ancora di più. Già oggi siamo di fatto in un servizio sanitario universalistico selettivo che offre cure diverse a seconda della latitudine, se si va ancora più avanti perdiamo proprio il principio universalistico.

 

Concretamente cosa accadrebbe ai servizi sanitari?

Le forme di autonomia richieste rischiano di sovvertire gli strumenti di governance nazionale del Servizio sanitario che dopo il Covid andrebbe invece accentrata. Penso alle richieste di cambiare il sistema tariffario o quello di rimborso o di remunerazione e dei ticket o la gestione delle aziende sanitarie. E poi ci sono delle richieste come quelle del Veneto che giudico eversive perché la gestione in totale autonomia dei contratti della dipendenza medica o della sanità integrativa è una fuga in avanti molto pericolosa.

 

Perché?

Si rischia di favorire non solo una migrazione di pazienti ma anche del personale sanitario se ci fossero magari stipendi più alti.

 

Ma non si può pensare a misure di bilanciamento come un fondo per riequilibrare le differenze?

Non è una questione solo di risorse. Tante Regioni dopo oltre 10 anni di piani di rientro hanno magari messo a posto i conti ma non certo il deficit che riguarda infrastrutture, organizzazione e gestione dell’assistenza.

 

Non c’è anche il Pnrr?

Anche qui le differenze sono enormi e non si può partire tutti dalla stessa linea di partenza. A esempio per le cure a casa il Pnrr mette come obiettivo il 10% degli over 65, ma se Emilia e Veneto devono aumentare gli anziani curati a casa del 15-20% le Regioni del Sud devono farlo anche del 300 per cento.

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2 risposte a MARZIO BARTOLONI, Nino Cartabellotta non ha dubbi sull’immediato effetto in Sanità della riforma dell’autonomia differenziata attesa questa settimana in consiglio dei ministri — IL SOLE 24 / SALUTE — 31 GENNAIO 2023

  1. DONATELLA scrive:

    Torneremo ai vari staterelli prima dell’Unità d’Italia.

  2. DONATELLA scrive:

    In un Paese come il nostro dove già le differenze sociali sono macroscopiche si promuovono delle misure che le renderanno ancora maggiori e insopportabili, soprattutto in campi che andrebbero resi il più possibile a disposizione di tutti i cittadini ( sanità, scuola, lavoro). Le conseguenze peggiori le pagheranno i ceti più deboli e, proseguendo nel tempo, le generazioni future. Le Regioni erano nate per rendere più vicino lo Stato ai cittadini, non per discriminarli e per ingarbugliare ancora di più una burocrazia che sovente è loro nemica.

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