Insieme abbiamo vissuto solo gli estremi delle emozioni umane:
la morte e la vita,
la persecuzione e l’idealizzazione dei compagni del calcio,
l’amore e l’odio,
anche se entrambi appaiono alla sua coscienza in forme mascherate,
perché i sentimenti in quanto tali gli sono in parte ancora difficili da sopportare.
Quello che ancora non appare è l’affetto, la simpatia, la tenerezza, che
non solo sono sentimenti ed emozioni,
ma oltretutto sono emozioni non estreme
come, invece, l’amore e l’odio
e richiedono perciò una maturità o sviluppo evolutivo diverso.
Bisogna avere nella mente
un pavimento intermedio dove poter camminare,
ma questo pavimento si costruisce
man mano che ci si allontana
si mette una piastrella e si prende una piccola distanza
poi si torna laggiù e la piastrella si scolla
ma rifacciamo il lavoro perché troppo ci preme la tranquillità
e la serenità mentale di non far più parte
di quella bilancia estrema che
o era bianco o era nero
o era morte o era vita
o era amico o era nemico
Adesso aneliamo a non idealizzare più
a non perseguitare più con la nostra potenza od onnipotenza
perseguitare o invadere e sottomettere l’altro
a non essere perseguitati se non quel tanto che ci tolga l’estrema solitudine
e pian piano mettere, con tutti gli aiuti possibili, le nostre mattonelle mentali
per quella bella stradina campagnola in mezzo al verde
sapendo che una gran parte le abbiamo già messe
e perciò non partiamo dal vuoto, ma dal pieno.