JEAN.MARIE THJIBAOU, MORTO A 53 ANNI
DIETRO LA BANDIERA DEL POPOLO KARACHI
Il y a 30 ans Jean-Marie Tjibaou et Yeiwene Yeiwene
Publié le 27 Avril 2019 par la courte échelle. éditions transit in Conférences
Il y a 30 ans le 4 mai 1989 disparaissaient, tragiquement, Jean-Marie Tjibaou et Yeiwen Yeiwene, assassinés à Ouvéa. Ce 4 mai 2019 un hommage particulier sera rendu à Maré, dont il était originaire, à Yeiwene Yeiwene.
Dans ce cadre Hamid Mokaddem interviendra au Centre culturel Yeiwene Yeiwene sur le thème Devenir souverain et indépendant aujourd’hui à partir des contributions de Yeiwene Yeiwene et Jean-Marie Tjibaou.
Hamid Mokaddem a écrit en 2018 Yeiwene Yeiwene Construction et Révolution de Kanaky (Noucelle-Calédonie) que nous avons co-édité avec les éditions Expressions de Nouméa dans le cadre de la collection Kanaky-Calédobie.
Il a également consacré un ouvrage à Jean-Marie Tjibaou intitulé Ce souffle venu des ancètres aujourd’hui épuisé publié aux éditions Expressions.
APRILE 2019
http://www.courtechel-transit.org/2019/04/il-y-a-30-ans-jean-marie-tjibaou-et-yeiwene-yeiwene.html
Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou, Numea, Nuova Caledonia; vista panoramica del centro da nord; foto Gérard.
Tra i più noti progetti di Renzo Piano, il Centre Culturel Jean-Marie Tjibaou è un centro dedicato alla cultura Kanak della Nuova Caledonia, situato nei pressi della città di Numea sull’isola di Grande Terre.
Intitolato al politico indipendentista Jean-Marie Tjibaou, assassinato nel 1989, questo complesso di 8.188 metri quadrati è stato costruito alla fine degli anni Novanta come simbolo di pacificazione tra il popolo della Nuova Caledonia (un territorio francese d’oltremare) e la Francia.
Architettura
Il centro è stato realizzato per presentare e promuovere la cultura indigena del popolo Kanak (anche detta Canachi in Italiano), le sue tradizioni, la lingua, l’artigianato e l’arte.
Anche per questo, nel progettare il complesso, Piano ha incluso una serie di riferimenti all’architettura tradizionale canaca. Infatti, il complesso è composto da dieci padiglioni a pianta circolare, di tre dimensioni diverse, ispirati dalla tradizionale capanna conica, detta Grande Case, che costituisce il cuore dei villaggi della Nuova Caledonia e l’abitazione del loro capoclan. Diversamente dalle capanne tradizionali, che sono strutture semi-temporanee realizzate normalmente con elementi vegetali raccolti sul posto, i padiglioni sono stati realizzati con materiali durevoli, tra cui legno d’iroko, legno lamellare, alluminio, acciaio e vetro.Alti da 20 a 28 metri e con una superficie che va da 55 a 140 metri quadrati, i dieci padiglioni sono collegati da una sorta di “spina dorsale”, ovvero un passaggio coperto lungo 250 metri, leggermente curvo che da’ accesso agli spazi funzionali principali del complesso.
I padiglioni sono divisi in tre gruppi funzionali principali. Il primo gruppo accoglie spazi espositivi dedicati alla cultura Kanak; il secondo gruppo contiene una sala conferenze, una biblioteca e una mediateca; il terzo gruppo ospita sale per musica, danza, pittura, scultura e arti applicate; infine, il decimo padiglione accoglie un bar-caffetteria. Il centro comprende anche un auditorium da 400 posti, un teatro all’aperto da 4500 posti, un padiglione per mostre temporanee, laboratori per artisti, depositi, uffici, un negozio e vari servizi per il pubblico.
Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou Cultural Center, pianta e sezione; immagini per gentile concessione del Renzo Piano Building Workshop
Vista esterna dei padiglioni ispirati all’architettura Kanak disegnati da Piano; foto David Stanley.
Esterno e interno di una capanna tradizionale Kanak; foto di David takes photos.
Progetto paesistico
Il centro sorge su una penisola non lontana da Numea – la capitale della Nuova Caledonia – circondata su tre lati dall’Oceano Pacifico e da una laguna. La zona è caratterizzata da una vegetazione lussureggiante di mangrovie, agathis, alberi di fico, araucarie, cipressi e altre specie indigene.
Renzo Piano e lo studio Desvigne & Dalnoky, che si è occupato del paesaggio, hanno disegnato le sistemazioni esterne in modo da ricreare la stretta relazione tra il villaggio e lo spazio naturale tipico di molte culture della Melanesia; ad esempio i gruppi di padiglioni del complesso si alternano ad aree comuni all’aperto, richiamando gli spazi all’aria aperta in cui si svolge la maggior parte della vita sociale e delle attività quotidiane del popolo Kanak.
Vista aerea del Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou sulla penisola di Tina; foto Gérard.
Il centro immerso nel paesaggio naturale della Nuova Caledonia; foto di David takes photos (sopra) e Gérard.
Sostenibilità
Il progetto del Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou è fortemente legato all’idea di una sostenibilità veicolata dall’architettura, invece che da complessi impianti tecnologici.
Ecco quindi che raffrescamento e ventilazione passiva sono ottenuti per mezzo di una doppia facciata in cui l’aria circola liberamente tra due involucri-frangisole, un sistema di lamelle mobili regola poi il flusso d’aria in base alla velocità del vento. Le facciate rivolte verso sud sono progettate per schermare i padiglioni dal forti venti e dalle tempeste che arrivano dal mare durante la stagione dei monsoni, mentre le facciate a nord, che si affacciano sull’ambiente più tranquillo della laguna, sono più aperte, trasparenti e permeabili. Il passaggio coperto non ha muri perimetrali veri e propri ma è dotato di frangisole in legno, vetro e acciaio, concepiti in modo che la ventilazione naturale lo mantenga costantemente fresco evitando, allo stesso tempo, surriscaldamenti causati da un’eccessiva illuminazione solare diretta.La decisione di Piano di utilizzare l’iroko, un legno importato dall’Africa, per l’ossatura esterna dei padiglioni è stata talora criticata; l’architetto genovese sostiene però che l’iroko è stato preferito alle essenze locali per le sue particolari caratteristiche di durabilità, bassa manutenzione e resistenza alle termiti nei climi tropicali.
Uno schizzo di studio dello schema climatico e un modellino della doppia facciata; immagini per gentile concessione del Renzo Piano Building Workshop
Viste interne del passaggio aperto ventilato naturalmente (immagine di David takes photos) e della biblioteca (foto © Michel Denencé, fornita dal Renzo Piano Building Workshop).
Attività
Oltre alla mostra permanente dedicata alla cultura, all’arte contemporanea e alle tradizioni del popolo Kanak e, in senso più ampio, delle popolazioni della Melanesia, il Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou organizza un programma di attività ed eventi che comprende mostre temporanee, installazioni artistiche site-specific, concerti, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, danze, festival, mercati dedicati a prodotti alimentari e artigianato locali, attività didattiche, laboratori creativi ed eventi speciali.
Altre immagini
Dettaglio della facciata lignea dei padiglioni, ispirata al’architettura della capanna Kanak; immagine di David takes photos
Il centro visto dalla laguna e da nord; foto Gérard
DA:
INEXIBIT.COM / MY MUSEUM
Il Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou di Renzo Piano in Nuova Caledonia
Che belle queste costruzioni! Sembrano sorgere direttamente dal terreno per qualche magia.