ALBERTO D’ARGENIO, INTERVISTA ALLA COMMISSARIA UE ALLA SANITA’, STELLA KYRIAKIDES :: ” BISOGNA USCIRE TUTTI INSIEME DALL’EMERGENZA ” –REPUBBLICA DEL 30 MARZO 2020 –pag. 7

 

 

REPUBBLICA DEL 30 MARZO 2020 –pag. 7

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Intervista alla Commissaria Ue alla Sanità

Kyriakides “Bisogna uscire tutti insieme dall’emergenza”

dal nostro corrisponente Alberto D’Argenio

Commissioner for Health Stella KYRIAKIDES - POSTPONED ...

Stella Kyriakidou (in greco Στέλλα Κυριακίδου; Nicosia, 10 marzo 1956) è una politica cipriota, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare dal 1º dicembre 2019 nella Commissione von der Leyen.

Membro del partito Raggruppamento Democratico, è stata la prima cipriota e la terza donna Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Dal 1979 al 2006 ha lavorato come psicologa clinica presso il Ministero della Salute cipriota, nel dipartimento per la psichiatria infantile e adolescenziale. Stella Kyriakidou è sposata con Kikis Kyriakides e ha due figli

BRUXELLES — Stella Kyriakides è commissario europeo alla Sanità. Con l’empatia di una donna che conosce la malattia (ha superato il tumore) e lo sguardo dello psicologo di professione, questa cipriota di 64 anni si trova a gestire la devastante crisi del Covid-19 quasi disarmata: sulla salute i governi non hanno mai ceduto poteri a Bruxelles. Rendendo tutto più difficile a chi ora cerca di coordinare gli europei correndo il rischio di essere accusato di fare poco.

Secondo le vostre valutazioni il Covid-19 sparirà con il caldo?

«Tutti noi stiamo vivendo una situazione difficilissima, i cittadini di tutta Europa stanno mostrando coraggio e forza enormi. I miei pensieri sono sempre con coloro che stanno combattendo per la vita o che hanno perso qualcuno di caro. Tutti vogliamo che questa situazione finisca quanto prima, ma non posso dare una risposta chiara su quando ciò avverrà. Ci sono molti fattori da prendere in considerazione, incluso il come e quanto le misure dei governi avranno effetto».

Quando arriverà un vaccino?

«Stiamo facendo il massimo, abbiamo aumentato i fondi fino a 140 milioni per 17 progetti di ricerca sul vaccino. Abbiamo anche offerto un prestito da 80 milioni a CureVac.

Questi sforzi saranno intensificati».

Quanto ci vorrà per un ritorno alla normalità? Sempre che ciò sia possibile…

«Stiamo vivendo una crisi senza precedenti, direi perfino surreale, ma finirà e torneremo alla normalità. Questa esperienza però avrà un impatto di lungo termine su molti di noi e sulle nostre società».

Come evitare che, come a inizio crisi, anche nei prossimi mesi i governi vadano in ordine sparso rischiando contagi di ritorno dove si uscirà prima dall’emergenza?

«Le decisioni di un governo impattano sui partner e per questo il coordinamento è la chiave di tutto.

Noi siamo stati molto chiari su quanto fosse vitale l’immediata attuazione delle misure di distanziamento sociale per rallentare la diffusione del virus e ridurre la pressione sulla sanità.

Continuerò a chiedere ai governi di attuare queste misure e stiamo studiando come coordinare le nostre azioni quando la situazione sarà migliore. Siamo al lavoro sulle raccomandazioni per la exit strategy».

Può anticiparle per grandi linee?

«Si tratta di definire come uscire in modo coordinato e graduale dalle misure di distanziamento quando il virus rallenterà. Vogliamo assicurare che le decisioni di alcuni non abbiano conseguenze negative sulle misure prese dagli altri. I provvedimenti in campo, gli sforzi di cittadini e sanità non possono essere messi a rischio da azioni non coordinate su come tornare alla vita normale. Dobbiamo identificare risorse e capacità da impiegare prima che il distanziamento possa essere allentato. Probabilmente per farlo dovremo affidarci a una strategia di test ampia e proattiva differente rispetto ad oggi. Presto comunicheremo le nostre raccomandazioni ai governi».

L’Italia per avere solidarietà dai partner ha dovuto attendere un intervento di Bruxelles. Ora la Commissione attraverso RescEu si è messa in proprio per raccogliere mascherine e ventilatori con appalti Ue da distribuire ai governi più in difficoltà: quanto ci vorrà?

«Siamo in un momento critico per la cooperazione, avrei preferito vedere più solidarietà e sostegno tra governi. Noi stiamo facendo il possibile anche attraverso RescEu, al quale abbiamo aumentato il budget di 80 milioni. Speriamo di veder arrivare i primi acquisti a inizio aprile».

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1 risposta a ALBERTO D’ARGENIO, INTERVISTA ALLA COMMISSARIA UE ALLA SANITA’, STELLA KYRIAKIDES :: ” BISOGNA USCIRE TUTTI INSIEME DALL’EMERGENZA ” –REPUBBLICA DEL 30 MARZO 2020 –pag. 7

  1. Donatella scrive:

    E’ difficile immaginarsi concretamente questi grandi apparati, con tutte le difficoltà nel loro funzionamento.

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