9 APRILE 2014 ORE 04:43 LA SANTA FEMMINISTA E ALLEGRA NATALIA ASPESI CI PARLA DEL FILM DI VON TROTTA SU HILDEGARDA VON BINGEN—-

La Santa ribelle Von Trotta: una femminista dell’ anno Mille

MARGARETHE VON TROTTA  (Berlino21 febbraio 1942) è un’attriceregista tedesca

 

Tra le sue eroine ci sono state terroriste (Gudrun Ensslin di Anni di piombo) e rivoluzionarie ( Rosa Luxemburg nel film omonimo) e adesso c’ è la più rivoluzionaria e terrorista di tutte, una santa: Hildegard von Bingen, badessa benedettina medioevale, evocata anche da Papa Giovanni Paolo II come ‘ profetessa della Germania’ . Margarethe von Trotta è l’ autrice di Vision, in concorso ieri sera: «Volevo fare un film su Hannah Arendt, ma i produttori non sapevano chi fosse. Allora ho recuperato un mio un vecchio progetto su Hildegard, scritto negli anni del femminismo, quando quella santa ribelle, di grande sapienzae potere, era diventata una figura di riferimento. Ma erano anche gli anni dell’ impegno politico, e alla fine scelsi quello». Sa che Stefania Sandrelli ha diretto un film su un’ altra grande donna medioevale, la poetessa Christine de Pisan, vissuta due secoli dopo. «Che coincidenza ho pensato, sarà a causa di un presente che potrebbe far pensare ai secoli bui o perché oggi le figure autorevoli femminili non sono poi così numerose e ne sentiamo il bisogno? Io la ricordo Stefania, così solare; ha lavorato con me in L’ africana, e mi fa molto piacere che anche lei si sia data alla regia». Grafomane su pergamena e in tempi di riproduzione amanuense, Hildegard ha lasciato un immenso epistolario con papi, vescovi, santi, suore, principi e poi libri profetici, di teologia, di medicina, di botanica, spartiti di canti gregoriani, tuttora molto praticati (vedi Youtube), anche un’ opera in musica. «Nel film non c’ è un solo episodio che non sia tratto dai suoi scritti. E per esempio è vero che fece di tutto per impedire che la nobile monaca Richardis abbandonasse il convento per diventare badessa in un altro. Le parole sono sue: la amo come fosse mia figlia e lei mi ama come fossi sua figlia…». Hildegard fu messa in convento a 8 anni, ma da quando ne aveva 3 aveva avuto visioni, luci accecanti che la mettevano in contatto con Dio: «Secondo Oliver Sacks quelli sono i sintomi dell’ emicrania, ma allora, nel XII secolo, solo Dio o il diavolo, come qualche vescovo invidioso insinuava, potevano esserne responsabili. Disposta ad ubbidire solo alle sue visioni divine, ruppe molte regole benedettine, fondò suoi conventi senza frati a gestire il potere, giudicò una forma di presunzione le flagellazioni, i cilici e i digiuni; una volta che l’ anima era salva, anche il corpo poteva esserlo e si poteva goderne. Negli ultimi anni poi, attraversava a cavallo intere regioni per incontrare i potenti». Barbara Sukova, al quinto film con von Trotta, è una luminosa e caparbia Hildegard, chiusa in quella specie di chador che era l’ abito monacale: «ma quando metteva in scena la sua opera cantata, La schiera delle virtù, le suore scioglieva ROMA no i capelli, si adornavano di fiori e anche di gioielli». In uno dei suoi libri la futura beata e poi santa (non canonizzata però) parla del sesso con particolari che vengono ritenuti la prima descrizione al mondo d e l l ‘ o r g a s m o f e m m i n i l e : «Quando una donna fa l’ amore sente un caldo nel cervello che le porta diletto sessuale e comunica il senso di questo diletto durante l’ atto, affrettando l’ emissione del seme maschile. E quando il seme è caduto al suo posto, il calore veemente che scende dal cervello trasporta il seme e lo trattiene, presto gli organi della donna si contraggono…». La regista ha voluto far ripetere queste parole alla sua Hildegard, in una scena in cui le detta al povero frate suo segretario, molto imbarazzato. «Da dove avesse tratto quei dettagli, non sono riuscita a capirlo, escludo da esperienze personali. Non si disubbidiva al voto di castità». L’ intraprendente badessa che era stata malaticcia tutta la vita, visse sino a 81 anni, «cioè molto per quei secoli. Ma come tutte le monache era stata una privilegiata: niente morte sicura da parto, e la gioia di coltivare il proprio genio». La santa incontrò davvero il giovane Barbarossa: nel film della von Trotta, la Sukova è una Hildegard profetica che gli assicura l’ incoronazione a imperatore da parte del Papa esortandolo a non credersi Dio. Nel film leghista di Martinelli Angela Molina è una Hildegard maga che gli promette esorcismi. Due Medioevi, due Barbarossa e due Hildegard in poche settimane non saranno un brutto segno?

NATALIA ASPESI21 ottobre 2009 62 sez. SPETTACOLI

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