ANDREA GIAMBARTOLOMEI, La carrozzina non può essere fissata e il tram non parte: sputi e insulti al disabile marocchino, IL FATTO QUOTIDIANO DEL 19 APRILE 2019

 

il fatto quotidiano del 19 aprile 2019

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venerdì 19/04/2019

La carrozzina non può essere fissata e il tram non parte: sputi e insulti al disabile marocchino

 

La carrozzina non può essere fissata e il tram non parte: sputi e insulti al disabile marocchino

Ha rischiato di essere picchiato perché con la sua carrozzina avrebbe voluto viaggiare sul tram. Per rispettare le norme di sicurezza, però, il conducente non voleva partire. Tutto ciò ha provocato ritardi e ha spazientito gli altri passeggeri, alcuni dei quali avrebbero manifestato la loro rabbia anche con sputi e frasi razziste. È la disavventura denunciata ai carabinieri da Abderrahim Belgaid, 62 anni, cittadino italiano di origini marocchine, sulla sedia a rotelle da tredici anni. Mercoledì si è rivolto ai militari perché la sera prima intorno alle 19, è stato aggredito alla fermata vicino alla stazione Porta Nuova. Belgaid era salito sul tram 4, che taglia il centro di Torino per unire due periferie, Mirafiori e Falchera. A bordo del mezzo ha chiesto al conducente di allacciare le cinture di sicurezza alla sua carrozzella, che però è troppo grande per essere fissata. In questi casi il regolamento non permette all’autista di rimettere in marcia il tram e così è stato. La norma viene seguita alla lettera dallo scorso febbraio, dopo la morte di un disabile che non era stato “assicurato” con le cinture. Per riprendere la corsa, a quel punto, Belgaid sarebbe dovuto scendere, ma lui voleva proseguire il viaggio. Mentre il conducente telefonava alla centrale per capire cosa fare, gli altri passeggeri hanno cominciato a urlare, anche frasi xenofobe, e un anziano si sarebbe accanito contro l’italo-marocchino con più violenza: “Un uomo, sulla settantina d’anni, mi ha sputato addosso – ha raccontato il 62enne a La Stampa –. E per di più mi ha detto che mi avrebbe rotto il collo se non fossi sceso”.

Tredici anni fa a rompere l’osso del collo di Belgaid era stato il suo datore di lavoro, che non lo ha mai risarcito. Sull’ultimo episodio i carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti.

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