A Parigi, a dicembre, Munch apprese della morte del padre Christian, evento che lo fece cadere in un profondo stato di afflizione.
DA : https://acidlife.com/deface/munch03.html
Nonostante il rapporto fra i due fosse conflittuale, Edvard poneva molta attenzione sull’importanza dei legami familiari; tra l’altro, questo lutto andava ad accodarsi a quelli precedenti, suscitando sentimenti molto negativi nel suo animo: «vivo con la morte – mia madre, mia sorella, mio nonno, mio padre […] ucciditi, e poi è finita. Perché vivere?» si domandò poi. I sensi di colpa nutriti dal poeta emergono nel dipinto Notte a Saint-Cloud, dove Munch si drappeggia nelle vesti del padre scomparso, diventandone quasi l’alter ego.
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L’occhio dell’osservatore qui si addentra nell’ambiente scuro della stanza, spiando l’uomo nella penombra intento ad osservare il via vai della Senna;
DA : MAURO LEONARDI
l’ambiente è permeato da un’atmosfera triste e malinconica, accentuata da simbologie occulte (come la croce proiettata a terra) e dalla bicromia azzurro-marrone, che domina la quasi totalità della tavolozza.
” NOTTE A SAINT CLOUD “, DA PINTEREST
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