LILIANA SEGRE NEL 1943
Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, a fuggire a Lugano, in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, Liliana Segre venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese, all’età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a San Vittore a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.
Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau
https://it.wikipedia.org/wiki/Liliana_Segre
AVVENIRE DEL 27 MARZO 2021
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/migranti-respinti-da-francia-bimba-in-ospedale-choc
Francia.
Migranti respinti al Monginevro, dimessa la bambina
Redazione Internet sabato 27 marzo 2021
Sta bene l’undicenne afghana, che era stata ricoverata sotto choc. La Procura dei Minori valuta se siano stati commessi reati e dove. I poliziotti francesi avrebbero estratto le armi
Migranti respinti dalla gendarmeria francese al confine e riportati in Italia a Claviere, foto d’archivio – Ansa
È stata dimessa nel pomeriggio, e sta bene, la bambina afghana che era stata ricoverata in stato di choc all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dopo essere stata respinta al confine del Monginevro dalla polizia francese. Faceva parte di un gruppo di migranti, una cinquantina, tra cui la madre che l’ha assistita in ospedale. Il respingimento nei pressi di Claviere è avvenuto la sera di giovedì 25 marzo.
“Dal punto di vista fisico clinico non è stato rilevato alcun problema” affermano fonti sanitarie. Dopo l’evento post traumatico, la piccola “si è tranquillizzata. Ha dormito e mangiato”. Con la mamma, è tornata dal papà che le aspettava al Rifugio Massi di Oulx.
Dopo lo sgombero, avvenuto martedì, della casa cantoniera di Oulx in cui aveva trovato rifugio, la famiglia si sarebbe allontanata dalla struttura che la ospitava. Poi il respingimento al confine. Non ci sono conferme che la gendarmeria francese, che ha estratto le armi, abbia esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio. La bambina è stata riconsegnata alla polizia italiana venerdì all’ora di pranzo con altri migranti. Stavano tutti bene, ma la piccola non parlava ed era visibilmente spaventata; per questo era stata portata all’ospedale Regina Margherita. Lì era stata visitata da un neuropsichiatra, che a scopo precauzionale aveva deciso di trattenerla per la notte.
La Procura dei Minori di Torino sta raccogliendo informazioni. I magistrati stanno valutando se possano configurarsi reati e se questi siano stati commessi o meno in territorio italiana.
dani#dirittiumaninonnegoziabili
@sadape54
6h
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