3 APRILE 2014 ORE 06:37 IL LATO OSCURO DI UNA CURIOSITA’ DI TERESA BARONE (SETT.2013)

Il lato oscuro delle email

Pessimismo, poche buone maniere e vocaboli negativi: ecco la ricetta dell’email efficace che otterrà una risposta in tempi brevi.

Per scrivere una email di sicuro effetto è meglio utilizzare alcuni ingredienti base in grado di assicurare una risposta in tempi brevi: pessimismonegatività. Secondo uno studio condotto dall’azienda informativa Contactually, infatti, non solo la carenza di ottimismo spinge a mettere nero su bianco comunicazioni più incisive, ma sono proprio i destinatari meno ottimisti a replicare repentinamente senza lunghe attese.

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L’indagine, che si è basata sull’analisi di oltre 10 milioni di conversazioni telematiche, sembra quindi invitare gli utilizzatori della posta elettronica a limitare gentilezza e convenevoli, preferendo uno stile asciutto e ricco di vocaboli che non fanno sprizzare gioia da tutti i pori.

Ammonta al 64%, inoltre, la percentuale dei destinatari “infelici” coinvolti nel sondaggio che rispondono alle comunicazioni elettroniche entro 24 ore, mentre la medesima tempistica caratterizza sol il 47% dei colleghi più sereni e felici.

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Un comportamento che non trova ancora una spiegazione concreta fatta eccezione per una probabile maggiore vitalità in Rete dei soggetti poco ottimisti, come dichiara il Chief technical officer di Contactually Jeff Carbonella: «Non è chiaro il motivo per cui le persone positive sono meno veloci nella gestione della posta elettronica. Forse i soggetti negativi sono più attivi online in generale.»

Teresa Barone

20 Settembre 2013

 

 

giacomo balla   auballorioso, 1946

 

 


 

 

GIACOMO BALLA (Torino 1871 – Roma 1958)

Nasce a Torino il 18 luglio 1871. Studia da fanciullo il violino e comincia molto presto a disegnare e dipingere.
Comincia ad esporre a Torino nel 1891 nella locale Promotrice.
AII’inizio del 1895 si trasferisce a Roma, dove vivrà fino alla morte, il 1° marzo 1958.
Negli anni seguenti si lega d’amicizia con Duilio Cambellotti e Serafino Macchiati, quindi si interessa dell’attività delle Scuole della Campagna Romana di Giovanni Cena.
Fra gli ultimi mesi del 1900 e i primi del 1901 lavora a Parigi, ospite di Macchiati.
Dal 1899 espone assiduamente alle Mostre della Società di Amatori e Cultori di Belle Arti, a Roma.
1901 Affronta temi sociali, rappresentando operai ed emarginati, con tecniche coloristiche nuove.
Si avvicina al divisionismo, accosta colori complementari, esaspera i contrasti ed il taglio prospettico delle immagini che “a luce radente” acquistano straordinaria forza e brillantezza. Sono suoi allievi Gino Severini e Umberto Boccioni.
Nel 1903 partecipa per Ia prima volta alla Biennale di Venezia. In questi anni si legano a lui Boccioni e Severini.
1904 Dipinge La giornata dell’operaio Olio su carta.
1905 Dipinge La pazza. Olio su tela.
Nel 1909 partecipa al Salon d’Automne a Parigi, e al Salone di Odessa. Esegue il quadro Lampada ad arco che esprime la svolta futurista. Disegna una caricatura di Marinetti.
Nel 1910 sottoscrive con Boccioni, Carrà, Russolo e Severini il Manifesto dei Pittori Futuristi e La Pittura Futurista – Manifesto Tecnico.
Nel 1910 e 1912 partecipa all’Esposizione Internazionale di Buenos Aires. Svolge un’intensa attività di pittore; studia ed approfondisce il tema del movimento. Esegue i quadri Bambina che corre sul balcone, Dinamismo di un cane al guinzaglio, Velocità d’automobile.
Nel 1912 lavora per qualche tempo a Dusseldorf. Partecipa alle mostre del gruppo futurista a Roma, a Rotterdam, a Berlino ma, a Firenze, nel 1913, a Roma ancora, a Londra, a Napoli, nel 1914, e partecipa a serate futuriste. Si dedica a studiare la scomposizione della luce.
Nel 1913 mette all’asta tutte le sue opere figurative e annuncia: “Balla è morto. Qui si vendono le opere del fu Balla”.
Nel 1914 stesso, quando comincia a comporre parolibere, partecipa all’attività interventista del gruppo futurista (all’inizio del 1915 è arrestato assieme a Marinetti ed altri), e pubblica il manifesto Il Vestito Antineutrale.
Nel 1915, assieme a Depero, pubblica il manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo e tiene un’importante mostra personale a Roma alla Salo Angelelli. Esegue il bozzetto scenografico per Fuochi di artificio di Stravinskij. Nel 1915 conclude il periodo del primo Futurismo e inizia un periodo di ricerche plastiche con materiali diversi.
Nel 1916 collabora col periodico fiorentino “L’ltalia Futurista”, ed è impegnato come autore e come attore nel film Vita Futurista; sottoscrive inoltre con Marinetti, Corra, Settimelli e Ginna il Manifesto della Cinematografia Futurista.
Nel 1917 realizza al Teatro Costanzi a Roma, per i balletti russi di Diaghilev, Ia scenografia luminosa cinetica di Feu d’artifice di Strawinsky.
Nel 1918 tiene un’importante personale alla Casa d’Arte Bragaglia, a Roma, pubblicando nel catalogo il Manifesto del Colore, e partecipa a nuove serate futuriste, in particolare nella stessa Casa d’Arte Bragaglia.
Nel 1919 partecipa alla Grande Esposizione Nazionale Futurista alla Galleria Centrale in Palazzo Cova, a Milano. Vede il suo studio frequentato anche dalla pittrice Benedetta Cappa, che diventerà la moglie di Marinetti.
Nel 1920 entra nella direzione del periodico “Roma Futurista” e si allontana gradualmente dal secondo Futurismo e comincia ad interessarsi di cinema.
Nel 1920-21 partecipa all’Exposition Internationale d’Art Moderne a Ginevra, e nel 1921 a una mostra del gruppo futurista a Parigi e ad un’altra a Praga.
Nel 1921 realizza a Roma Ia decorazione del Bal Tic Tac, mentre negli anni precedenti aveva realizzato l’ambientazione futurista della propria casa in Via N. Porpora, aperta al pubblico Ia domenica.
Negli anni Venti e Trenta partecipa a gran parte delle mostre del gruppo futurista: a Macerata nel 1922, a Torino, a Roma, nella III Biennale Romana, e a New York, nell 1925, nella Biennale di Venezia, e a Boston nel 1926, a Bologna, a Torino, a Palermo e a Milano nel 1927, a Imola, a Torino nel 1928, a Fiuggi, a Roma, a Milano e a Parigi nel 1929, a Venezia, nella Biennale del 1930, a Roma, anche nella Quadriennale, nel 1931, e ancora a Roma nel 1932.
Nel 1925 con Depero e Prampolini partecipa all’Exposition Internationale des Arts Decoratifs et Industriels Modernes.
Nel 1926 inizia a collaborare al giornale romano “L’Impero”, e nel 1927 collabora a “Vetrina Futurista”.
Tiene mostre personali a Roma nel 1928, nel 1930, e nel 1935.
Nel 1929 sottoscrive con Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi e Tato il Manifesto dell’Aeropittura.
Nel 1930 si dedica di nuovo ai temi figurativi del periodo prefuturista continuando però le sue ricerche spesso anticipatrici di successivi movimenti artistici.
Nel 1936 è presente a New York nella mostra Cubism and Abstract Art. I suoi rapporti con il gruppo futurista vanno tuttavia allentandosi progressivamente a metà degli anni Trenta, fino ad un vero e proprio distacco polemico nel 1937, “nella convinzione che l’arte pura è l’assoluto realismo senza il quale si cade in forme decorative e ornamentali”.
Tiene personali ancora a Roma nel 1942 e nel 1947.
Dal 1948 torna tuttavia a proporre opere degli anni futuristi, che del resto dalla Biennale di Venezia di quell’anno ricompaiono sulla scena nazionale e internazionale in mostre storiche, le maggiori delle quali, relative al Futurismo, sono a New York nel 1949, nella Biennale di Venezia del 1950, a Zurigo nel 1950 stesso, a Bologna nel 1951, nella Biennale di San Paolo del Brasile nel 1953, a New York, nel 1954, a Madrid, a Losanna e nella Quadriennale romana nel 1955, fino alla presenza, dopo Ia morte di Balla (a Roma il 1º marzo 1958), nella mostra del Futurismo a Rama e a Winterthur nel 1959, a Milano e nella Biennale di Venezia del 1960, nella mostra del Futurismo di New York nel 1961, e a Los Angeles nel 1962, nella Biennale di Venezia nel 1968, in quelle di Parigi e di Milano nel 1973 e di Dusseldorf nel 1974.
Opere prefuturiste di Balla figurano nella mostra del Divisionismo italiano a Milano nel 1970. Personali con opere futuriste Balla tiene a Roma e a Milano, e nella Quadriennale romana nel 1951, a Firenze nel 1952, a New York nel 1954, a Roma nel 1956, a Parigi, a Milano, a Madison (New Jersey, U.S.A.), a Torino in Francia-Italia nel 1957, mentre le prime personali postume hanno luogo a Venezia e a Milano nel 1959, e a Roma nel 1961, alle quali ne seguono numerosissime fino a oggi in diverse città italiane.
Le maggiori retrospettive di opere di Balla dei diversi momenti della sua ricerca sono comunque quelle realizzate nella Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino nel 1963, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma nel 1971-72, e nel Musée d’Art Moderne de Ia Ville de Paris nel 1972.

www.scuolaromana.it/artisti/balla.htm

www.futurism.org.uk/balla/balla_frames.htm

www.artchive.com/artchive/B/balla.html

www.artcyclopedia.com/artists/balla_giacomo.html

www.artinvest2000.com/balla_giacomo.htm

www.fdabisso.com/balla/balla.htm

www.ubu.com/sound/balla.html

www.epdlp.com/balla.html

 

 

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