SUNTO SINTETICO ::
Il capo degli Armigeri del conte di Luna, Ferrando, si trova dinanzi al palazzo di Leonora, dama di compagnia della principessa d’Aragona e narra ai suoi uomini un episodio accaduto 20 anni prima. Una zingara stregò il fratello più piccolo del conte di Luna e per questo venne condannata al rogo: per vendicarsi sua figlia Azucena rapì il bambino e lo uccise bruciandolo sul rogo.
Leonora confida a Ines di essersi innamorata di un trovatore dalla bellissima voce. All’improvviso, si ode da lontano il canto del Trovatore: Leonora va incontro all’amato e, credendo di abbracciarlo, a causa dell’oscurità abbraccia il conte di Luna innamorato di lei e al quale lei è promessa sposa. Resasi conto dell’errore la donna chiede perdono al Trovatore, ma il conte, ingelositosi, chiede all’uomo di svelare il suo nome e lo sfida a duello. Il Trovatore è Manrico, seguace del ribelle Urgel.
Manrico ha vinto il duello con il conte ma è rimasto ferito. Una volta arrivato al suo accampamento incontra con sua madre Azucena che gli parla di un episodio accaduto 20 anni prima, confessando di avere portato al rogo, per errore, il proprio figlio e non quello del conte. Manrico chiede allora chi è sua madre: la donna non risponde. Leonora, nel frattempo, convinta che il suo amato sia morto ha deciso di diventare monaca: Manrico, saputa questa cosa, raggiunge la donna al convento.
Manrico arriva al convento mentre il conte di Luna si è appostato nei pressi per cercare di rapire Leonora: Manrico riesce ad allontanarsi con la donna.
Nel frattempo, gli Armigeri catturano Azucena: Ferrando riconosce in lei la donna che 20 anni prima ha rapito il figlio del conte e la condanna a morte.
Manrico sta per sposarsi con Leonora, quando apprende della cattura di sua madre e decide di correre in suo soccorso.
Fatto prigioniero, Manrico è rinchiuso nella torre: Leonora, per salvarlo, si promette al conte in cambio della libertà dell’amato ma poi si avvelena.
Manrico sta confortando Azucena in carcere quando sopraggiunge Leonora: l’uomo, che ha intuito il prezzo pagato dalla donna per ottenere la sua libertà, la rifiuta ma, vedendo gli effetti del veleno è preso dai rimorsi. Nel frattempo, arriva il conte arriva e, comprendendo di essere stato ingannato, ordina l’uccisione di Manrico. Solamente a esecuzione avvenuta, Azucena rivela al conte la tragica verità: quell’uomo era suo fratello.
TESTO DA:
http://www.intratext.com/IXT/ITA1411/_PK.HTM
Scena terza. Azucena, Manrico
Orrido carcere. In un canto finestra con inferriata. Porta nel fondo. Smorto fanale
pendente dalla volta. Azucena giacente sopra una specie di rozza coltre, Manrico seduto a lei dappresso
Difficile immaginare una trama più complicata. Su tutto la musica bellissima, che ci fa sognare.